IL RAGAZZO INVISIBILE
IN BREVE – Qualità: ★★(★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cinecuriosi*, cinepopcorn*
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Si loda il progetto, si critica il risultato. Ne esce un film ambizioso ma modesto, anche per ragazzi.
LA TRAMA
Michele è un adolescente e vive a Trieste con la mamma Giovanna, poliziotta single (“Non zitella!”) da quando il marito, anche lui poliziotto, è venuto a mancare. A scuola i bulletti della classe, Ivan e Brando, lo tiranneggiano e la ragazza di cui è innamorato, Stella, sembra non accorgersi di lui. Ma un giorno Michele scopre di avere un potere, anzi, un superpotere: quello di diventare invisibile. Sarà solo la prima di una serie di scoperte strabilianti che cambieranno la vita a lui e a tutti quelli che lo circondano (MyMovies)
IL COMMENTO
Di Salvatores si apprezzano le capacità indiscusse di regista, la sua storia, l’uomo e il suo modo di porsi con il pubblico, la milanesità equilibrata e intelligente, oltre che il coraggio che ha più volte dimostrato, esplorando generi poco consueti per il cinema italiano. Per questo, ad ogni suo nuovo film, si accende la speranza che tiri fuori un gran bel film, ai livelli di “Io non ho paura”, forse il suo migliore. L’idea di cavalcare anche in Italia la moda dei supereroi, che domina i blockbuster americani, è una buona notizia, poiché spinge il nostro cinema verso sentieri possibili e stimolanti, sia dal punto di vista dei contenuti che del sistema cinema. Purtroppo il risultato è tristemente discreto. Si riconosce la qualità dell’immagine e della sua cinematografia ma il film finisce per essere una favola ingenua per ragazzi (giovani), dal taglio televisivo. Gli aspetti semplicistici del superoismo, accettabili in un giocattolo spettacolare come Spider man che brilla di luce tecnologica, non lo sono in un film come “il ragazzo invisibile” che si fonda essenzialmente su uno pseudo realismo da fiction e poco più, e che non lascia emergere sostanziali punti di forza. La morale preadolescenziale è inattaccabile e genuinamente educativa e forse, in ottica pedagogica, può pure funzionare ma rimane un po’ di delusione legata al fatto che l’operazione, invece che sfondare i confini di genere e di creatività italiani, assume al contrario i difetti nostrani, finendo per divenire un film piccolo piccolo. Morali e soluzioni facili, interpretazioni adulte stereotipate, interpretazioni giovanili amatoriali, qualche risata, buoni sentimenti e alcune improbabili esternazioni nel mondo del “vorrei ma non posso”, con la Russia, le armi, le esplosioni, i cattivi e i cattivissimi che non vogliono spaventare. Certo, per i ragazzi è pur sempre meglio un film di Salvatore che una fiction su Rai 1, ma dall’intelligenza del regista ci si aspettava di più. Ci consolano e scaldano il cuore solo gli occhi indifesi di Ludovico Girardello (che si svela persino in un coraggioso nudo) un cucciolo d’attore che amplifica meglio degli altri i piccoli drammi preadolescenziali, stimolando un senso di protezione paterna.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The Invisible Boy – Genere: fantastico – Durata: 1h40 – Regia: Gabriele Salvatores – Cast: Ludovico Girardello, Valria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta – Produzione: Italia, Francia – Uscita: 18 dicembre 2014
TAG
The Invisible Boy, Gabriele Salvatores, Ludovico Girardello, Valria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta, per ragazzi, film dibattito, educazione, supereroi
