BLUE JASMINE
IN BREVE – Qualità: ★★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Il bicchiere totalmente vuoto di Allen si esprime magnificamente sul tema dell’amore, vuoto, triste e distruttivo.
LA TRAMA
C’era una volta Jasmine, reginetta mondana di Park Avenue, sposata al carismatico Hal, uomo d’affari che la viziava e lusingava. Ma Hal era anche un truffatore e un fedifrago e la fine del loro matrimonio ha portato Jasmine alla bancarotta e all’esaurimento nervoso. Sola e in balìa degli antidepressivi, la donna si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger, che la spinge ad essere più ambiziosa in amore, scatenando la reazione del fidanzato di lei, Chili (MyMovies).
IL COMMENTO
Dopo la mediocre prestazione di Allen in terra italiana, esce nelle sale un suo nuovo film, tutto da godere. Il termine “godere” non è forse il più adatto perché, nell’ora e quaranta canonica del film, Allen demolisce ogni speranza d’amore, chiunque tu sia e dovunque tu viva. In altre sue pellicole, seppur tra una difficoltà e l’altra, l’amore è stato da lui raccontato, se non come un sublime incrocio di sentimenti e fisicità, almeno come un incrocio possibile, “basta che funzioni”. In “Blue Jasmine” si salva davvero poco. Non importa se sei ricco, povero, uomo o donna, se vivi in provincia o in una grande città. Ogni essere umano proietta il peggio di sé nelle relazioni, alternando altruismo ed egoismo a seconda del proprio vuoto o pieno esistenziale. E così la storia di Jasmine non è certo un grande esempio di virtù. Ma non lo è nemmeno quello di sua sorella, né tanto meno quello dei loro contingenti uomini. Secondo Allen, ogni storia dovrebbe vivere nel presente e mantenere sempre la realistica consapevolezza della sua intrinseca fragilità, orfana di un qualunque futuro progettabile. E se per un attimo ti sembra di essere felice, sei solo colpevolmente distratto. Dunque, cari uomini e donne impegnati in relazioni stabili, o freschi freschi di innamoramento o, ancora peggio, impegnati in profondi momenti di riflessione, evitate il film, perché ne uscireste un po’ depressi. O forse umanamente rassicurati dal fatto di non essere soli, poiché è il mondo intero che va così, se lo guardiamo dal filtro cinicamente grigio tendente al nero degli occhiali di Woody. Nonostante questo, e nonostante il fatto che la storia non offra molte risate, nemmeno amare, è un gran bel film. Perché indaga l’umano comportamento con grande sensibilità, e lo fa attraverso le scelte di Jasmine, un’immensa Cate Blanchett, la vera anima del racconto. Dietro al suo personaggio, scorrono diversi mondi culturali, tristemente decadenti, totalmente privi di eroi, mondi che si rivelano moderatamente disperati, segnati dalla loro prospettiva fallimentare. E, seppur il film rappresenti le sfumature peggiori della vita, dimenticando le vie infinite dell’amore felice, ci ricorda con grande disincanto che, purtroppo, molte volte non siamo noi a possedere il nostro equilibrio, ma sono gli altri.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Blue Jasmine – Genere: commedia drammatica – Durata: 1h38 – Regia: Woody Allen – Cast: Cate Blanchett, Alec Baldwin, Sally Hawkins, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay – Produzione: USA – Uscita: 5 dicembre 2013