IL PASSATO
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Le difficoltà dell’amore e dell’essere genitori, in una storia in cui il presente deve fare i conti col passato.
LA TRAMA
Amhad torna dall’Iran per firmare le carte del divorzio con la bella Marie, che vive in Francia insieme ad un nuovo compagno, Samir, da cui aspetta un figlio e che conta presto di sposare. Ospite a casa della coppia, Amhad viene coinvolto nella difficile situazione familiare su cui pesa il tentato suicidio della moglie di Samir, la presenza di due figli avuti da madri e padri differenti, e i molti attriti irrisolti che provengono dal loro passato.
IL COMMENTO
Asghar Farhadi è il regista di “Una separazione”, film pluripremiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino e come miglior film straniero al Golden Globe e all’Oscar 2012. Con “Il passato” Farhadi mantiene l’attenzione sul tema della famiglia, portandosi però in ambiente occidentale. La scena si svolge in Francia e coinvolge una donna (Bérénice Bejo), sua figlia (Pauline Burlet), avuta dal primo matrimonio, il suo secondo ex-marito iraniano (Ali Mosaffa), il suo attuale compagno (Tahar Rahim), con tanto di moglie in coma e figlio a carico (Elyes Aguis). Una situazione esplosiva, ricca di distrazioni relazionali e strozzature emotive. Ognuno dei personaggi ha qualcosa da recriminare agli altri, cosa che porta inevitabilmente la “non famiglia” verso una situazione sempre più confusa e conflittuale. Da un lato troviamo gli adulti, impegnati a costruire il futuro, distratti nel presente e colpevoli di ignorare il passato. Concentrati su se stessi e sulle pratiche di divorzio, ingenuamente convinti che la semplice firma sul documento possa ristabilire un nuovo equilibrio e cancellare le colpe. Dall’altro lato i bambini, dolorosa espressione del disagio e della confusione sovrana, coinvolti in punizioni, carezze, ripicche e reazioni a tratti sbalorditive. Creature fragili e “porose”, oggetto di disattenzione e testimonianza vivente delle colpe dei genitori. Marie sembra non essere all’altezza del suo ruolo di madre né di quello di moglie, così come Samir, sospeso tra gelosia e senso di colpa, mentre Amhad, che di figli non ne ha avuti, sembra essere l’unica persona capace di ascoltare e prendersi carico del pressante grido di aiuto che viene dalle giovani vittime. Il film procede così, esplorando la sofferenza che ognuno riversa sugli altri, e che cresce insieme all’opprimente sensazione di precarietà che domina la scena. Il regista è molto bravo nel muovere le vite dei personaggi, nel raccontare le loro “psichiche” prove di forza e di debolezza e nel progressivo svelamento della storia che, rivelazione dopo rivelazione, costruisce un buon impianto narrativo, quasi un giallo, raccontato in stile francese.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Le passé – Genere: drammatico – Durata: 2h10 – Regia: Asghar Farhadi (Una separazione) Cast: Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis – Produzione: Francia, Italia – Uscita: 21 novembre 2013
