THE COUNSELOR
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*, cinepopcorn*
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La bella vita, alle spalle degli spietati narcotrafficanti messicani, ha un costo, e questo costo è la vita.
LA TRAMA
Un avvocato americano (Michael Fassbender), perdutamente attratto dal caliente spirito della sua futura sposa (Penelope Cruz) chiede ancora di più al lusso che già può concedersi. Entra così in contatto con il narcotraffico messicano, attraverso un amico (Javier Bardem), la sua compagna (Cameron Diaz), e un mediatore (Brad Pitt), per concludere un affare apparentemente semplice. Nonostante i consigli a desistere che gli arrivano da ogni parte, l’avvocato decide di concludere l’affare, sporcandosi la coscienza e assumendosene i rischi, non immaginando nemmeno le spietate regole che guidano il cartello messicano.
IL COMMENTO
Perché Gesù non è nato in Messico? Perché non c’erano tre saggi e una vergine. Questa battuta del film è una perfetta sintesi del mondo in cui ci introduce Ridley Scott, regista titolato alle prese con un thriller intenso e complicato. Da una parte scopriamo il Messico dannato, sudato, buio. Il Messico dei narcotrafficanti, popolato da persone spietate, prive di una qualunque etica, anche della malavita. Il Messico della tortura, della vendetta, della barbarie umana. Ad esso si contrappone quel mondo che si arricchisce alle sue spalle. Un mondo lucido, luminoso, ricco, patinato, sfarzoso, eccessivo. E non per questo meno colpevole di dannazione. Un mondo di piscine, lusso, gioielli e macchinoni. Un mondo da rivista, pervaso da cinismo e avidità, nel quale domina su tutti la regina del male, Cameron Diaz, sorridente, spietata e famelica come non mai. Regista di morte, Cameron muove attraverso ricatti emotivi ed economici le pedine del suo scacchiere, ispirata all’innato imperativo predatorio che anima i suoi fedeli ghepardi ammaestrati, griffati con collari di diamanti. Due scenari visivamente contrapposti, il Messico e l’America, che trovano un fatale incrocio in ogni piega di questo ritmato film che pecca un po’ di eccessiva finzione. Ridley Scott nella prima ora si accontenta di mettere sul tavolo i molti tasselli di un puzzle che solo alla fine, faticosamente, troverà una ragione d’essere. E presenta i suoi personaggi, forti e caratterizzati. Tra i buoni Cruz e Fassbender, tra i cattivi Bardem e Pitt. Al centro di tutto la sete di denaro, capace di annientare le vite dei buoni, dei cattivi ma non dei cattivissimi. La legge del più stronzo è padrona. In questo circo degli orrori, più da immaginare che da vedere, Scott infarcisce la ricetta con una buona dose di thrilling, di sex, di umani sentimenti e disumane azioni. E, tra una scena e l’altra, cerca di includere (mettendo in bocca ai personaggi discutibili pillole di saggezza) altri superflui contenuti che nulla aggiungono all’immenso quadro grondante ingiustizia sul narcotraffico americano in terra messicana (e, più in grande, sul mondo impazzito e imprevedibile).
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The Counselor – Genere: drammatico – Durata: 1h49 – Regia: Ridley Scott – Cast: Michael Fassbender (Hunger, Shame), Penelope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem, Brad Pitt – Produzione: USA, Gran Bretagna – Uscita: 16 gennaio 2014