MISS VIOLENCE
IN BREVE – Qualità: ★★★★(★) – Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Un impegnativo film greco sulla violenza familiare. Per cuori forti o fortissimi.
LA TRAMA
Nella famiglia di Angeliki tutto sembra andare per il verso migliore se non fosse che la bambina, il giorno del suo 11esimo compleanno, a sorpresa si suicida buttandosi dalla finestra. Lo smarrimento che segue è inusualmente cauto, l’annuncio di una serie di altre stranezze che lentamente riveleranno l’inferno familiare vissuto dalla bambina e che ora vivono gli altri membri della famiglia. Il massimo della pulizia del perbenismo borghese che il patriarca mantiene infatti è solo una patina (MyMovies).
COMMENTO
Subito un paio di avvertenze. Primo: se non hai visto Miss Violence e vorresti vederlo, non leggere oltre perché l’impatto del film è maggiore se lo guardi senza saper nulla in merito. Secondo: se hai voglia di rilassarti, se non sei disponibile a subire una forte violenza psicologica, se non riesci a sopportare l’angoscia di una storia di gelida disperazione cambia film. Alexandros Avranas, cresciuto alla scuola di Haneke (Il nastro bianco, Funny Games, un autore che non lascia mai indifferenti), realizza un film davvero violento, non tanto negli aspetti visivi, visto che c’è molto più da immaginare che da vedere, quanto in quelli mentali. Una famiglia “felice” che, all’inizio del film, subisce una terribile perdita con il suicidio della propria figlia di 11 anni, proprio nel giorno del suo compleanno. Un evento che distrugge la famiglia che, ora dopo ora, comincia a rivelare alcune reazioni sospette. Dietro all’apparenza cominciano a definirsi i complessi rapporti familiari, nei quali si confondono padri e madri, nonni e nonne, amici di famiglia e carnefici. Nulla è come sembra e, mentre si teme dapprima di avere a che fare solamente con un’educazione severa e poco affettuosa, si scopre lentamente il motivo comprensibile e orribile del divieto assoluto dei sentimenti in quella famiglia di orchi in cui a comandare è un padre padrone dalla “forma” rassicurante e dalla sostanza degna di un atroce carnefice. È così che lo sguardo a volte comprensivo dei nonni si trasforma in una vergogna umana mentre i timidi bambini si rivelano essere il terribile prodotto di una dittatura psichica e, in alcuni casi, anche fisica. L’orrore umano prende così consistenza dietro agli sguardi timorosi del teatro familiare che appare sempre più assurdo. Bravissimi tutti gli attori: i bambini, ripresi nei loro sguardi vuoti, increduli e impotenti, le ragazze, scalfite o annientate dall’orrenda barbarie, e i nonni, colpevoli interpreti del fare ma anche del lasciar fare. Il film, spietato nella sua progressiva e angosciante rivelazione, lascia inquietanti domande allo spettatore che non può che subire la storia, consapevole purtroppo che quella rappresentata è solo una delle tante storie vere che in tutto il mondo trasformano l’infanzia in una tortura, voluta proprio da chi mai vorremmo potesse rendersene responsabile.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Miss Violence – Genere: drammatico – Durata: 1h39 – Regia: Alexandros Avranas – Cast: Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou – Produzione: Grecia – Uscita: 31 ottobre 2013