GLORIA
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*
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Una storia di solitudine che non beneficia dell’interpretazione della protagonista, tanto brava quanto anaffettiva.
LA TRAMA
Gloria ha cinquantanni. Alle sue spalle già una vita, con un matrimonio fallito alle spalle e due figli adulti, ancora alla ricerca di se stessi. La solitudine la spinge a cercare una via d’uscita, frequentando feste, discoteche, locali, sperando in un’anima gemella capace di riempire il vuoto. Una strada lunga, difficile e tortuosa per una donna incapace di mettere in gioco i suoi sentimenti.
COMMENTO
Una diffusa critica entusiasta per questo film che si è meritato l’Orso d’argento per la Migliore Attrice al Festival del cinema di Berlino 2013. Paulina Garcia è davvero brava ed espressiva anche se, a mio parere, pur esprimendo tutti i colori della sua interiorità fatica a creare un legame emotivo con il pubblico. Agli occhi dello spettatore si sviluppa come un personaggio non sufficientemente caratterizzato, difficile da amare ma anche da odiare. Gloria (Paulina Garcia) è una persona sola, intimamente disperata, animata dal desiderio di costruirsi un presente e un futuro più ricco di affetti e serenità. La sua via alla felicità passa dapprima attraverso la ricerca del piacere, fatta di incontri occasionali in discoteca, nonostante l’età avanzata (50 anni). Un’esperienza vuota, umiliante, frustrante che la regia di Sebastian Lelio coglie in ogni suo aspetto, spingendosi a rappresentare anche diverse scene di sesso “anziano” che mettono alla prova un pubblico rumoroso e perplesso, di fronte a quello che non è certamente uno spettacolo per gli occhi. La solitudine cerca poi altre strategie, che assomigliano a quelle di un adolescente confuso, pronto a sperimentare la vita per trovare il proprio posto nel mondo. Fino a quando Gloria trova un uomo che sembra darle l’affetto che cerca, nonostante evidenzi diversi problemi irrisolti. Ma il suo cuore appare ormai un po’ inaridito, troppo teso a soffocare le emozioni, a difendersi dagli altri più che a donarsi, rispettarsi e a cercare il dialogo. Una vita che sembra essersi costruita faticosamente su se stessa e che, nell’esperienza di coppia, libera pulsioni destabilizzanti e distruttive. Dopo un’ora e mezzo di amaro dolore soffocato finalmente Paulina trova il coraggio di un gesto libero, forte, rivendicativo. Una ribellione cieca, persino poco giustificata, ma espressione evidente del suo disagio esistenziale. L’aspetto divertente e leggero dell’affannosa ricerca di Gloria pare essere davvero marginale, se non inesistente. Prevale infatti la tristezza, più che il sorriso che fatica a liberarsi di fronte a una donna sola davanti alla propria fragilità irrisolta, a 20 come a 50 anni. Prevale la rassegnazione di fronte alle molte possibilità per realizzare una vita che però non si realizza e che il film stesso non aiuta a realizzare, mostrando una qualunque via d’uscita.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Gloria – Genere: drammatico – Durata: 1h34 – Regia: Sebastian Lelio – Cast: Paulina Garcia, Sergio Henrandez, Marcial Tagle, Diego Fontecilla, Fabiola Zamora – Produzione: Cile, Spagna – Uscita: 10 ottobre 2013