BLING RING
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*, cinepopcorn*
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Quando l’assurda verità è molto più vicina di quanto ti aspetti.
LA TRAMA
Los Angeles. Un gruppo di adolescenti si dedica a un’attività piuttosto inconsueta. Irresistibilmente attratti dal glamour della vita delle star individuano le loro abitazioni e, in loro assenza, rubano tutti gli oggetti che, ai loro occhi, appaiono come status symbols. Prima di essere individuati dagli investigatori avevano già accumulato una refurtiva di più di tre milioni di dollari; tra le loro vittime ci sono stati (si tratta di fatti realmente accaduti) Paris Hilton e Olando Bloom (MyMovies).
COMMENTO
Sofia Coppola, figlia d’arte, da sempre racconta nei suoi film la fatica di crescere (da vedere e rivedere “Il giardino delle vergini suicide”). È la sua storia personale che sembra guidare le sue ispirazioni. E, anche se il mondo nel frattempo è cambiato e gli adolescenti oggi non sono gli stessi di quelli di ieri, Sofia Coppola, in Bling Ring, continua a parlare di loro. Davvero un duro compito oggi, quello di crescere in un pianeta dove regna la confusione e l’incertezza. Orfani di modelli positivi (o forse sommersi di modelli, positivi e negativi, confusi, contradditori, controversi, liquidi, veloci a consumarsi) la via alla consapevolezza appare davvero complessa. La Coppola racconta la storia vera di un gruppo di ragazze (accompagnate da un giovane problematico ragazzo gay), vittime dei modelli contemporanei. La giornata trascorre tra veloci doveri e piccole e grandi trasgressioni, ispirate al mondo adulto e vissute in assoluta normalità. E mentre la sigaretta è divenuta cocaina, l’assenza di sogni o di modelli di vita spinge le giovani protagoniste a inseguire la vita delle star, sottraendo loro oggetti da vendere o indossare. Al centro il dio della moda e del successo, da consumare, insieme alle giornate vuote e fragili, ispirate al nulla. Per i giovani estranei a questi modelli il film apparirà probabilmente un noioso e insipido racconto. Per i giovani seguaci degli dei della forma invece il film sembrerà una luccicante vicenda, ricca di glamour e penalizzata da un finale sfortunato. Ma pur sempre una incredibile avventura. Per molti genitori italiani, un rassicurante (poiché apparentemente non ci riguarda) affresco di una lontanissima società americana diretta verso lo sfascio, accompagnato da una inascoltabile colonna sonora. Ma il film è molto più di questo. È un racconto quasi documentaristico, che trasuda di verità, che mostra una storia “universale” molto più vicina di quanto possiamo pensare. Ed è così che infatti, mentre l’adulto si crogiola nei problemi della spesa da un lato, e della politica dall’altro, le giovani creature cominciano a respirare male. A soffocare senza rendersi conto. A costruire il conformismo di un futuro pericoloso, innanzitutto perché vuoto di contenuti. E il pregio, infinito, di questo film, sta nel guardare a tutto questo con calda compassione, con misurata sofferenza, senza giudizi, senza condanne, senza moralismi. Un lungo abbraccio, che condivido, verso chi si trova a crescere in uno dei peggiori teatri dell’assurdo.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The bling ring – Genere: drammatico – Durata: 1h30 – Regia: Sofia Coppola (Il giardino delle vergini suicide) – Cast: Israel Broussard, Katie Chang, Taissa Farmiga, Claire Alys Julien, Georgia Rock – Produzione: USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, 26 settembre 2013