WOLVERINE L’IMMORTALE
IN BREVE – Qualità: ★★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cinecuriosi*, cinepocorn*
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Supereroe spettacoloso e spettacolare. Il mood giapponese lo rende guardabile.
LA TRAMA
Durante il bombardamento atomico di Nagasaki, alla fine della II Guerra Mondiale, Wolverine salva il soldato Yashida. Diversi decenni più tardi l’uomo, in punto di morte, manda la giovane Yukio a recuperare Wolverine, nel frattempo ritiratosi nei boschi dopo gli eventi di X-Men: Conflitto finale. Per esprimergli riconoscenza e per offrirgli un dono, a suo parere, prezioso: la rinuncia all’immortalità.
IL COMMENTO
Proviamo a farci strada nelle due ore e poco più di proiezione, per individuare ciò che possiamo salvare di questo ordinario film dedicato a Wolverine, supereroe immortale e “lamato”. Come in quasi tutti film di genere, prevale l’aspetto fanciullesco della visione. La sfida è quella di capire quanto le muscolari contrapposizioni tra buoni e cattivi siano in grado di risvegliare il fascino della lotta di quando eravamo bambini e nello stesso tempo intrattenere gli adulti di oggi. Obiettivo, in questo caso, solo parzialmente raggiunto. È un film che parte bene, raccontandoci la nascita di un’amicizia al tempo dell’esplosione delle bombe atomiche in Giappone. Ci parla della riconoscenza, del senso di colpa e della difficoltà di sopravvivere agli umani. L’immortalità di Wolverine infatti si scontra con la triste necessità di abbandonare alla propria caducità qualunque persona cara. Difficile dimenticarsi di loro, e ancora più difficile convivere con gli incubi e la solitudine che tutto questo porta con sé. D’altra parte il film non intende affatto sconfinare oltre al genere cinematografico per cui è nato, e è per questo che non ci mette molto a perdere di vista questi contenuti potenzialmente interessanti, per lasciare spazio all’avventura rumorosa e spettacolare dello scontro tra il bene e il male. Uno scontro che risparmia violenza e sangue, per sfuggire alle maglie della censura, e che cerca di rendersi interessante rappresentando mondi e suggestioni made in Japan. Si guardano con piacere i celestiali palazzi di Tokio, con le infinite insegne luminose che fanno invidia a Time Square, o le stravaganti case del piacere, con la stanza dell’infermiera o quella della missione su Marte, o ancora i gatti di ceramica che salutano ad ogni portineria, o le sale giochi inebrianti in cui milioni di giapponesi passano diverse ore del proprio tempo libero. Per chi ci è stato, è molto curioso rivedere questa parte di Giappone, a cui si somma nel film la descrizione dell’ancora più noto Giappone tradizionale, quello dei Samurai, dei kimono, delle katane, delle frecce e delle capovolte, che popolano diverse scene d’azione. Anche la cattiva e stronzissima Viper ha il suo fascino pur nell’improbabile plot che sfocia nell’epilogo finale, eccessivo e oltremodo robotico che può essere comunque considerato un peccato veniale, in un film che alla fine fa il suo sporco dovere di intrattenimento.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The Wolverine – Genere: azione – Durata: 2h 06 – Regia: James Mangold – Cast: Hugh Jackman, Naturi Naughton, Kelly Hu, Ken Watanabe, Will Yun Lee – Produzione: USA – Uscita: 25 luglio 2013