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IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*   TWEET Inconfondibilmente Malick. Una sorta di Eyes Wide Shut buonista, ma senza carne.   LA TRAMA Neil e Marina si amano. Il loro amore trova momenti di passione e perfetta sintonia tra le maree di Mont Saint Michel per trasferirsi poi tra le strade di Bartlesville, ..

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TO THE WONDER

60_To the wonder

IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*  


TWEET

Inconfondibilmente Malick. Una sorta di Eyes Wide Shut buonista, ma senza carne.  


LA TRAMA

Neil e Marina si amano. Il loro amore trova momenti di passione e perfetta sintonia tra le maree di Mont Saint Michel per trasferirsi poi tra le strade di Bartlesville, in Oklahoma. In breve tempo la pienezza dell’amore cede il passo alla stanchezza, all’appiattimento, alla noia. Marina sente scivolare via felicità e giovinezza, tra mille domande e insicurezze. Lo stesso avviene a Neil, che per amore ha rinunciato alla sua vocazione letteraria, e che ora si ritrova rinchiuso in una relazione difficile. Davanti alla natura e al suo spettacolo, scenderanno nelle loro solitudini per scoprire, nella gioia e nel dolore, la via alla serenità.


IL COMMENTO

Il “risveglio” di Malik è stato salutato a suon di fanfare, qualche anno fa, con “La sottile linea rossa”, che era effettivamente un ottimo film. Ma le ultime prove di Malik, inclusa questa sua pellicola sull’amore, non mi paiono all’altezza. Con un filo di rispetto e di timore, mi permetto di dire che Malik mi sembra essere un regista sopravvalutato. Con “To the wonder”, Malick realizza un film visivamente ineccepibile, intellettualmente stimolante, fatto di immagini poetiche, accompagnate da riflessioni fuori campo, con sussurrate frasi ad effetto. Un buon film, non certo un capolavoro. Come fossero ricordi, Malick celebra l’amore assoluto e infinito, quasi religioso, che si consuma dapprima in Francia, tra Neil e Marina. Pochi i dialoghi, copiose le scene rubate all’intimità, accompagnate da musica classica che pennella con gusto retro, la loro storia d’amore. Ma presto l’amore vacilla, mentre si insinua il dubbio e si chiariscono i ruoli tipicamente umani, divisi tra chi si fa troppe domande e chi troppo poche. All’uomo, un immobile Ben Afflek, tanto immobile da prendere a schiaffi, spetta di essere interprete di una comoda e rassicurante routine. Alla donna, Olga Kurylenko, modella ucraina di vivida bellezza, spetta incarnare l’idea di una donna passionale, fragile, dominata da una passiva lamentazione autodegenerativa, alimentata da un moltitudine di domande superflue. Tra insoddisfazione e tristezza arriva il tradimento, naturale risposta di un amore superficiale e non comunicativo. “L’amore non è solo un sentimento, ma anche dovere, comando” sentiamo in una delle massime esistenziali che Malick affida ai suoi personaggi. Con “To the wonder” Malick accenna a una fenomenologia dell’amore, esplorando le sue fasi e stagioni – passione, compassione, dovere, dolore, indecisione – per mostrare come l’amore stesso può trasformare, distruggere e reinventare una vita. Come in “The tree of life”, Malick cerca di avvicinare l’Assoluto, per suggerire, con discreta militanza, che è proprio l’amore l’unica risposta di senso per l’uomo.


SCHEDA ESSENZIALE

Titolo originale: To the wonder – Genere: drammatico – Durata: 1h 52 – Regia: Terrence Malick (La sottile linea rossa, The tree of life) – Cast: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Tatiana Chiline – Produzione: USA – Uscita: 4 luglio 2013

 

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