SALVO
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*
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L’amore impossibile nel silenzio impossibile di un film “muto” promettente.
LA TRAMA
Salvo è lo scagnozzo di un boss locale. Gli fa da autista, guardia del corpo e “ripulitore”. Proprio durante una di queste pulizie, penetra in casa della sua vittima e nell’attendere il suo arrivo scopre la sorella di questo, una non vedente che non avrà il coraggio (o la volontà) di uccidere. Decide così di rapirla e nasconderla al mondo sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel mondo della malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare (MyMovies).
IL COMMENTO
C’è molto talento in questo film anche se il risultato finale non è dei migliori. La prima mezz’ora è un film di genere: storie di malavita, lotta tra bande, regolamenti di conti. La macchina da presa presenta oliati meccanismi malavitosi che prevedono regole ferree, rapide intese, reciproche dipendenze. Nel far west di certa Italia meridionale, le regole da rispettare sono quelle della mafia, mentre la polizia sta a guardare o finge di non vedere. Tra inseguimenti e sparatorie conosciamo Salvo, giovane protagonista, annoverato immediatamente nell’elenco dei cattivi. Durante l’agguato ad un gangster locale Salvo incontra la grazia fatata della fragile protagonista Rita, attrice esordiente davvero brava, tanto da sembrare realmente cieca. E se ne innamora. In queste prime scene i registi (Grassadonia e Piazza, al loro secondo lungometraggio insieme) sono in grado di costruire una tensione perfetta e di presentare con cura e sensibilità i due protagonisti del film, Salvo e Rita. Il primo duro, spietato ma sensibile. La seconda fragile, impaurita ma tenace. Tra i due si sviluppa subito una cruda contrapposizione, come non potrebbe essere diversamente, vista la situazione. Anche se, lentamente, la diffidenza cede il passo alla relazione. Con l’avanzare dei minuti però, l’assenza di dialogo ma anche di eventi finiscono per intrappolare la storia e appesantire il film che, nonostante il tanto tempo a disposizione e le poche cose da raccontare, non riesce a spiegare in modo credibile la nascita di un amore, un po’ assurdo e improvviso, tanto grande da spingere a donare la propria stessa vita. Il silenzio si impadronisce, scena dopo scena del film, che continua a vivere di rumori e piccoli dettagli che fanno la felicità dell’autolesionista cinematografico e la tristezza del cineamatore. Così, mentre il buio diventa silenzio (quasi a compensare, con l’assenza di voce, l’assenza di vista della giovane ragazza non vedente) molti spettatori si chiedono se non sia obbligo della regia riempire il contenitore, o se invece sia di chi guarda il compito di aggiungere quello che non c’è, o che c’è solamente in potenza. La verità a mio avviso, come sempre, sta nel mezzo.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Salvo – Genere: drammatico – Durata: 1h 44 – Regia: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza – Cast: Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio, Giuditta Perriera, Mario – Produzione: Italia, Francia – Uscita: 27 giugno 2013