IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE
IN BREVE – Qualità: ★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*
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Il confronto impossibile tra occidente e fondamentalismo islamico in un thriller senza infamia e senza lode.
LA TRAMA
Lahore, Pakistan 2010. Le manifestazioni che vedono coinvolti studenti fondamentalisti islamici sono in aumento. Al loro centro sta il giovane professore Changez Khan. Il sequestro di un suo collega americano fa precipitare la situazione. È proprio in questo momento delicato che Khan accetta di farsi intervistare dal giornalista americano Bobby Lincoln al quale decide di raccontare la propria vita di giovane professionista rampante nel campo della finanza, cooptato dal capo di un grosso studio newyorchese che ne individua le notevoli capacità. Nell’ambiente della upper class Changez sembra aver anche trovato l’amore nell’artista fotografica Erica. Tutto va bene per lui quindi fino a quando l’11 settembre 2001 cambia di colpo le prospettive. La sua vita comincia a mutare di segno: è diventato improvvisamente l’islamico da amare od odiare, non più una persona (My Movies).
L COMMENTO
Una storia ragionevole per un film tutto sommato interessante. Vediamo da vicina l’ascesa di Changez Khan, arabo istruito nell’America pre-undici settembre. Cresciuto alla scuola americana, Changez arde di ambizione, accecato da soldi, potere, successo. Un arabo americanizzato, ancor più convinto dei più sgradevoli yuppies, ancor più devoto ai comandamenti del capitalismo più aggressivo. Sull’altare del successo, è pronto a sacrificare la vita, per essere il migliore dei migliori: “Che lei mi assuma o no, vincerò comunque”. Ma la vita stessa a volte ti mette davanti ostacoli imprevedibili che possono cambiare l’esistenza. Il giovane talento del business crolla, dall’altare alla polvere, ripudiato dai suoi stessi compagni di avventura, colpevole solo di una carnagione più scura, e di peluria ortodossa che lo fa assomigliare ai temibili fondamentalisti pakistani. L’abito non fa il monaco, ma un arabo nel gotha finanziario fa paura. Messo ai margini, Changez vive sulla sua pelle l’esperienza della diversità e si riconverte al suo paese, forte di un’intelligenza brillante e di una leadership carismatica. Potrà mai questa incarnazione di due culture tanto diverse, seguire la terza via, quella del dialogo e dell’ascolto? Oppure lo scarnificante incontro/scontro tra civiltà non può che creare militanti nell’esercito dei buoni e dei cattivi (a seconda dei punti di vista)? Il film dirà la sua. Certo è che i due mondi faticano a capirsi e a fidarsi l’uno dell’altro. Tutto questo è contenuto in una lunga premessa che aiuta lo spettatore a comprendere gli antipodi culturali della contemporaneità, per poi trovarsi incastrato in un film di azione, ben confezionato, forte nei fondamentali di genere, ma vittima spesso delle più facili semplificazioni.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The reluctant fundamentalist – Genere: thriller – Durata: 2h 10 – Regia: Mira Nair (Monsoon wedding) – Cast: Riz Ahmend, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland – Produzione: USA, Gran Bretagna, Quatar – Uscita: 13 giugno 2013