TI HO CERCATA IN TUTTI I NECROLOGI
IN BREVE – Qualità: ★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: cinecuriosi*
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Un brutto film che si spinge così in basso da far detestare persino l’impareggiabile “corda” di Giannini.
LA TRAMA
Nikita (Giannini) vive in Canada. Si è trasferito dopo un incidente in Italia per cominciare una nuova vita. Nel nuovo paese fa il becchino. È alla guida di un carro funebre che utilizza, come benefit, anche in orario extra lavorativo. Vive con una donna e sogna una Mercedes tutta sua. Un giorno incontra ad un funerale un uomo misterioso e facoltoso, che scoperto il sogno della Mercedes, lo invita ad un tavolo da poker. La serata va storta e Nikita, indebitandosi di decine di migliaia di euro, è costretto a prendere parte a un perverso gioco di “caccia all’uomo”, nel quale lui costituisce la potenziale vittima. La sua esistenza, incrociatasi nel frattempo con quella di una sensuale e indecifrabile donna, prenderà una piega molto differente.
IL COMMENTO
Fin dalla scelta del titolo, il film lascia qualche perplessità. La parola “necrologio” fa pensare in un primo momento ad una delle pellicole depressivo-esistenziali del filone decadente italiano. Invece è solo una frase poco significativa pronunciata nel film, che rimanda al tema della morte che domina l’intera storia. Nikita vive un’esistenza normale, nemmeno poi così grigia da giustificare la “caccia all’uomo” a cui si sottopone senza tregua. Nikita rischia la vita per il gusto di sfidare la morte: una pura ricerca di brivido, per ritrovare interesse in un’esistenza fin troppo normale, ravvivata solo dalla debole luce di una donna, fedele e servizievole, e da un sogno nel cassetto (una Mercedes) alla portata di una vita. A lasciare perplessi è prima di tutto il racconto: ripetitivo, forzato, piatto, incapace di stimolare il coinvolgimento dello spettatore. In secondo luogo lascia diversi dubbi anche il personaggio di Nikita, che vorrebbe essere valorizzato dall’interpretazione di Giannini. Purtroppo la mimica è fin troppo teatrale mentre la sua voce sembra funzionare meglio sulle star americane tanto da risultare, su di lui, paradossalmente fastidiosa e innaturale. Troppo intensa e profonda per appoggiarsi ad un personaggio monocorde, poco simpatico e poco credibile, verso il quale risulta difficile provare attrazione. L’interpretazione si riduce così ad un esercizio virtuoso superficiale, così come è tutto il film. “Ti ho cercata in tutti i necrologi” rimane un’opera fortemente italiana, nel senso negativo (dal punto di vista cinematografico) del termine. Nota di demerito anche per la co-protagonista che riesce a trasformare gli elementi di mistero e seduzione del suo personaggio in accenti sordi di una prova opaca e trascurabile. Un film che ruota interamente attorno a Giannini, attore e regista, demiurgo egocentrico e onnipotente ma fortemente imperfetto.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Ti ho cercata in tutti i necrologi – Genere: thriller – Durata: 1h 30 – Regia: Giancarlo Giannini – Cast: Giancarlo Giannini, F. Murray Abraham, Silvia De Santis, Jeffrey R. Smith, Jonatan Malen – Produzione: Italia – Uscita: 30 maggio 2013