BIG HERO 6
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*, cinepopcorn*, cinebambini*
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Rassicurante e coccoloso, Disney inventa, con Baymax, una nuova formula di angelo custode contemporaneo.
LA TRAMA
Ogni notte, nei vicoli più reconditi della metropoli futuristica di San Fransokyo si improvvisano i ring delle competizioni clandestine più acerrime e avanguardistiche, i bot fight, o le lotte tra robot. Il quattordicenne Hiro Hamada, prodigio della robotica, è un insospettabile campione di tali tenzoni che lo portano inevitabilmente a rimanere invischiato in guai più grossi di lui, allorché vince grosse scommesse contro i veterani dell’azzardo. A salvarlo c’è però sempre il fratello maggiore Tadashi, che cerca di allontanarlo dalla pericolosa passione per i bot fight. A tal fine, Tadashi cerca di convincere Hiro ad entrare con lui nell’élite del San Fransokyo Institute of Technology. Dopo una visita presso il ‘covo dei geeks’, dove Tadashi presenta a Hiro i suoi sodali Gogo, Honey Lemon, Wasabi e Fred e il suo progetto Baymax, un robot gonfiabile inteso a fornire ausilio sanitario sia fisico sia psicologico, il genio teenager è più che convinto. Ma la sera della fiera di presentazione dei progetti di ammissione all’istituto, dove Hiro primeggia grazie ai suoi mirabolanti micro-bot, in grado di dar forma a qualsiasi proiezione della mente di chi li comanda, l’Istituto è d’improvviso avvolto dalle fiamme di un incendio in cui Tadas perde la vita (MyMovies).
IL COMMENTO
Dai geni di casa Disney, ecco un nuovo e fresco prodotto di pregio, per ragazzi e famiglie. Big Hero 6 sforna scenari e personaggi di grande impatto, ricostruendo una meravigliosa San Francisco a Tokio, catturando alcune tra le migliori viste cittadine delle due capitali, tra sali e scendi, tram cittadini, treni in città, ponti e grattacieli infiniti. Anche i protagonisti sono un ottimo mix tra le suggestioni occidentali e i tratti (e i ciuffi) dei manga d’oriente. Un mix davvero riuscito, come quello che si ritrova in Baymax, il vero eroe e protagonista del cartoon: un omino Michelin, rassicurante e coccoloso, che invade di simpatia tutto il film. Baymax ha una nobile missione sociale, e in più ti ascolta. Non è progettato per far del male a nessuno, ma per difenderti farebbe di tutto. Baymax ti abbraccia, ti protegge, ti riscalda, ti consiglia, si sacrifica per te. Batte pugno (balalalala) e impara in fretta. Un angelo custode, un migliore amico dei sogni, un eroe buono autogonfiabile. Un’invenzione geniale. E se hai la sensazione di buttare via il tuo tempo, tra un big fight e l’altro, ecco che si aprono le porte dell’Università dei Nerd, che santifica la sfigaggine e trasforma segaioli in pantofole in eroi contemporanei. Il messaggio è forte e chiaro: tu puoi cambiare il mondo, come altri prima di te. Certo la “specie” italiana di adolescente è forse un po’ più timida di Hiro, meno conscia del proprio valore e un po’ meno proiettata all’autoaffermazione del miniamericanboy, tenuta in caldo dal tepore rassicurante delle mamme chioccia. Ma il messaggio è comunque stimolante e agisce in profonda sintonia con le passioni di chi guarda. Così, se il primo tempo è un concentrato di buone idee, che travolgono il giovane e meno giovane spettatore, purtroppo il secondo tempo purtroppo trasforma il film da piccolo capolavoro a robotica boiata, perdendo un po’ di freschezza e originalità. Pur avendo le teste per innovare, la pluripremiata Disney Production, con Big Hero 6, preferisce allinearsi al filone ad alta remunerazione dei supereroi, e chiude la partita con le meno appassionanti guerre stellari alla Batman e Spider Man. Bravi lo stesso.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Big Hero 6 – Genere: animazione – Durata: 1h42 – Regia: don Hall, Chris Williams – Produzione: Usa – Uscita: 18 dicembre2014