IL CACCIATORE DI GIGANTI
IN BREVE – Qualità: ★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinecuriosi*, cinepopcorn*, cinebambini*
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Tra regine, giganti ed eroi, un’ordinaria ma spettacolare fiaba avventurosa in 3D.
LA TRAMA
La fiaba del cacciatore di giganti narra la storia del giovane contadino Jack. Entrato in possesso di alcuni fagioli magici, ne perderà uno che, a contatto con l’acqua, crescerà miracolosamente in pochi secondi fino a diventare un enorme albero, alto fin sopra al cielo. Un albero attraverso il quale il popolo dei giganti potrà scendere sulla terra e minacciare il regno degli umani.
IL COMMENTO
Questo curioso film di Brian Singer, noto a tutti per film decisamente più originali, ci porta dritto nel mondo delle fiabe avventurose. C’è più o meno tutto quanto ci si aspetta da un film di genere: la principessa che non vuole sposare l’uomo che non ama; il Re che vuole il bene di sua figlia ma che vuole assicurare il futuro anche del suo regno; un umile personaggio, povero e sfortunato, che si trova coinvolto in un’avventura al di sopra delle sue possibilità, divenendone l’eroe e il salvatore; ci sono infine i cattivi, spietati e mostruosi, guidati da un maligno traditore. La storia ruota attorno alla leggenda dei giganti, magnifiche e mastodontiche creature, ricreate abilmente in un 3D, tanto preciso quanto inutile, che rischia di spaventare il pubblico dei bambini (soprattutto quelli più sensibili). I giganti ricordano gli orchi o il più recente Shrek, ma in versione cattiva, mentre la storia ricorda la fiaba inglese di “Jack e il fagiolo magico”, dove un albero gigantesco diviene la via di collegamento tra il mondo umano e quello dei giganti. Purtroppo la regia abile di Brian Singer non aggiunge molto al film, che non riesce a smettere di essere solo e soltanto una fiaba. E, come tutte le fiabe viste dal mondo adulto, raccontano storie dalla morale fin troppo banale e prevedibile. È così che i personaggi, superficiali e fedeli ai loro stereotipi, servono la storia e il necessario trionfo del bene sul male. E, come spesso accade nella cinematografia americana, la fiaba non è altro che la storia di “nessuno” che diventa “qualcuno”. Manca purtroppo nel film la poesia che accompagna le fiabe, mentre la storia sentimentale diviene un banale amore a prima vista tra la bella principessa e il bel contadino (un Nicholas Hoult dagli occhi potenti ed espressivi, che mette in ombra il buon Ewan McGregor). Nel mare dell’ordinario, si apprezzano le creature digitali, le fughe mirabolanti ricche di tensione, le visioni aeree di grande suggestione, la purezza dell’amore sincero, oltre all’atmosfera medioevale, fatta di castelli, costumi, armi e armature.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Jack the Giant Slayer – Genere: avventura – Durata: 1h 54 – Regia: Bryan Singer (I soliti sospetti, L’allievo) – Cast: Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian McShane, Bill Nighy, – Produzione: Usa (Warner) – Uscita: 28 marzo 2013