VIVA LA LIBERTÀ
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Con un tempismo straordinario, una commedia politica che inneggia al cambiamento.
LA TRAMA
Enrico Oliveri, (immaginario) leader storico dell’opposizione, sta accompagnando il suo partito nel baratro della sfiducia, alla vigilia delle elezioni. Lui stesso sta vivendo un momento di profonda difficoltà, così che, per ritrovare la via, e se stesso, decide di allontanarsi dal gioco politico per qualche giorno. L’opposizione, allo sbando, non trova altra soluzione che quella di sostituirlo con il suo gemello, identico nell’aspetto, ma con un passato da schizofrenico. La sua lucida e rivoluzionaria follia lo porterà a trovare una magica sintonia con il paese e a riacquisire tutto il consenso per vincere le elezioni.
IL COMMENTO
Se le ultime elezioni elettorali ti hanno appassionato, non puoi perderti questo piccolo gioiello. Non serve essere esperto di politica per lasciarsi coinvolgere da questo grido politico a cavallo tra la quasi-commedia (per la forma narrativa) e il dramma (per il contenuto della descrizione). In scena il fallimento della classe politica italiana e in modo particolare dell’opposizione di sinistra. Chi la vede da destra potrebbe godere in ogni passaggio di scena. Chi la vede da sinistra potrebbe riconoscere più di una verità storica, palese a tutti tranne che alla sinistra stessa che oggi predica goffamente il cambiamento per bocca di Bersani. “Come lo vedo io, lo vedono tutti che è un parrucchino” recitava una vecchia pubblicità… Molte i grandi assiomi che il film propone attraverso il gemello matto: le facce da funerale non hanno mai portato voti; c’è un momento in cui c’è davvero bisogno di cambiare, e bisogna riconoscerlo; è sempre meglio sbagliare avendo osato che sbagliare senza far nulla; i miracoli, anche politici, sono rari ma possono succedere, e quando succedono… Qualche eccesso caricaturale (ma Servillo è perfetto e strabiliante nell’interpretare i due gemelli e due mondi espressivi così diversi) non impedisce al film di sintetizzare con grande lucidità l’essenza della realtà che ci circonda: una storia di fallimenti, rinunce, ideologismi e una grande voglia di cambiamento, che impone verità, sostanza, concretezza. Nel film il cambiamento è venuto da dentro. Nella realtà è venuto da fuori. Non ne conosciamo ancora l’esito, ma qualcosa è successo. Tra scenografie curate e ricche di simbologie, tra una musica potente ed espressiva, tra interpreti misurati e credibili, non si può fare a meno di notare anche un po’ di retorica, in alcuni discorsi che rischiano di sfociare nel populismo, tanto da ricordare a tratti i grandi “discorsi delle librerie” di Berlusconi. E questo ci impone di ricordare che cambiare facce, linguaggi e promesse è solo un primo passo. Non è detto poi che si voglia cambiare davvero. Bisogna davvero essere folli per crederci?
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Viva la libertà – Genere: commedia drammatica – Durata: 1h 34 – Regia: Roberto Andò – Cast: Toni Servillo, Valerio Mastrandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto – Produzione: Italia – Uscita: 14 febbraio 2013