HITCHCOCK
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*
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L’immenso Hitchcock rivive nell’interpretazione credibile e incredibile di Antony Hopkins. Scopriamo l’uomo, dietro al più grande genio del cinema giallo.
TRAMA E COMMENTO
Hitchcock, non uno qualunque. Uno dei più grandi registi di tutti i tempi, autore di alcuni capolavori indiscussi, tra cui Psyco, più volte imitato, copiato, ricreato. Il film ci porta dietro le quinte di quella che fu una produzione sofferta e discussa e, a posteriori, un ineguagliabile successo commerciale, ancor più importante in quanto inaspettato. La macchina da presa si sforza di catturare il mondo privato di Hitch, così chiamato da tutti. Emerge con forza l’aspetto bizzarro della sua personalità, la sua sorprendente determinazione nel produrre il film, proprio così come lo voleva lui, la sua debolezza di uomo, acclamato dal pubblico, rispettato da Hollywood, amato da sua moglie e, nonostante tutto ciò, colpito da un momento di grande incertezza. Hitch, ci rivela la regista Sacha Gervasi, fu in grado di osare. Contro tutti e contro tutto decise di produrre a sue spese un film scomodo per i suoi tempi, un film che per la prima volta portava in scena una violenza barbara, come quella che si vede (o meglio si immagina) nella celebre scena della doccia. E il colpevole del film era, coraggiosamente, una persona disturbata, con problemi di identità sessuale. Davvero troppo per allora. Ma Hitch, in un bellissimo discorso a sua moglie, ricorda come all’inizio della sua carriera divenne Hitchcock sperimentando, innovando, rischiando, cambiando le regole (“Sperimentavamo, perché eravamo costretti a farlo”). La storia gli ha dato ragione. E qualunque artista di oggi applaude, per la sua libertà espressiva. Dietro alla storia del film si rivela anche una grande dichiarazione d’amore, di Hitch a sua moglie e viceversa. Un rapporto stretto, messo alla prova da parte di entrambi (è nota la grande passione di Hitchcock per le belle donne bionde, protagoniste dei suoi film), che è stato la base creativa e l’ispirazione di una lunga carriera artistica. Alma Reville fu per il grande Hitch non solo una moglie ma un partner creativo, un consigliere prezioso, un affinatore indispensabile per ognuno dei suoi film. E, quando diversi anni dopo vinse l’Oscar alla carriera, davanti al pubblico dell’Accademy con riconoscenza disse: “Condivido questo premio, come ho condiviso la mia vita, con Alma”. Il dietro le quinte ci svela molti particolari curiosi: il vizio di spiare le sue star nel camerino, il gusto per l’ironia e la battuta, la paura di essere tradito e la forte gelosia per la moglie, il suo rapporto con il cast, il suo maniacale perfezionismo. Un film pieno di passione, che a volte si concede a delle facili semplificazioni, soprattutto nel raccontare i personaggi secondari, come Antony Perkins, liquidato con poche sfumature ambigue, o il magnate della Paramount, un po’ stereotipato, o il presunto amante di Alma, un po’ viscido e impalpabile. L’interpretazione di Hopkins invece risulta credibile. Dopo l’imbarazzo iniziale e una certa sensazione caricaturale, lo spettatore si dimentica dell’attore e scopre, pian piano il regista.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Hitchcock – Genere: biografico – Durata: 1h 38 – Regia: Sacha Gervasi – Cast: Antony Hopkins, Helen Mirren (The Queen), Scarlett Johansson – Produzione: Usa (20th Century fox) – Uscita: 4 aprile 2013