FRANKENWEENIE
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOOO – Pubblico: cinebambini*
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Un finto horror che piace ai bambini e che “scioglie” molti adulti mai cresciuti. Le atmosfere e i pupazzi di Burton sono un vero spettacolo per gli occhi.
LA TRAMA
Il piccolo Victor Frankenstein è un bambino solitario. A scuola fa fatica a socializzare ma ha la fortuna di ricevere l’affetto del suo cagnolino, Sparky, con cui passa tanto tempo. Un giorno Sparky viene investito da un’auto e Victor precipita nella tristezza. Stimolato dagli esperimenti scientifici del suo professore di scienze, decide di disseppellire Sparky e di provare a riportarlo in vita.
IL COMMENTO
La storia di questo film risale a molti anni fa. Doveva essere un lungometraggio ma, per diversi motivi, ne uscì un corto. A quasi 30 anni di distanza, Burton riscrive il film e, nell’era del 3D, ci regala un bellissimo lungometraggio in bianco e nero e in stop-motion. Una sfida difficile, controcorrente ma ricca di suggestione e piacevole nostalgia. Accompagnati da un’estetica come sempre personalissima (l’horror gotico), i personaggi di questo film sono davvero incantevoli, nella loro caratterizzazione disturbante e tenera al tempo stesso. Il protagonista, come tutti i personaggi, rivelano una grande espressività, grazie agli enormi occhioni che dominano il viso. Il ragazzino vive in disparte, un po’ per scelta un po’ perché i suoi compagni lo escludono (e qui molti giovani spettatori si identificheranno, per quella paura di essere diversi che accompagna tutti i bambini). Ancora più espressivo è il cane, anche lui “occhionato”, con un muso bislungo che sprigiona simpatia, prima e dopo l’intervento taglia e cuci che gli ridona la vita (come non rimanere colpiti dalle mosche necrofile che ogni tanto spuntano da dentro il corpo del cane tornato in vita?). Ogni suo gesto è accompagnato da rumori “da cane” strabilianti. Eccezionale anche la figura del professore di scienze (ispirato a Vincent Price, attore di decine fi film di genere), uomo misterioso e appassionato, che spinge i propri alunni all’esperimento scientifico. Genio incompreso, viene allontanato dalla scuola, ma la sua impronta lascia il segno su tutti. Tra questi “tutti” non possiamo non nominare la vicina di casa, figlia del sindaco, e la sua barboncina che amoreggia con Victor, l’amica bionda con il fare da gatta morta (munita di gatto vivo con occhi fuorimisura), lo stuolo di compagni di classe goffi e teneramente malvagi e la sfilata di mostri resuscitati tra cui un terrificante tartarugone. Come sempre, nei film di Burton, c’è molta fantasia e passione che trova in questo film un’energia nuova, accompagnata da un gradevole doppiaggio, che valorizza la bizzarria dei personaggi. Più che i temi proposti, che non pretendono di accendere un dibattito o una riflessione particolarmente profonda, colpisce invece la capacità di Burton di raccontare con sensibilità relazioni e dinamiche sociali di un piccolo paese. Un film fatto da genialità visiva, caratteristi incredibili e dettagli sfiziosi (la tomba di Goodbye Kittie?). Tutto da gustare.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Frankenweenie – Genere: animazione – Durata: 1h 17 – Regia: Tim Burton (Nightmare before Christmas, Mars Attacks!, La fabbrica di cioccolato) – Produzione: Usa (Walt Disney) – Uscita: 17 gennaio 2013