JIMMY’S HALL. UNA STORIA D’AMORE E LIBERTÀ
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Esce a bastonate la Chiesa da questo film che racconta l’ottusità religiosa novecentesca e che ci aiuta a benedire il nostro bistrattato XXI Secolo. Nonostante tutto.
LA TRAMA
Nel 1921, un’Irlanda sull’orlo della guerra civile, Jimmy Gralton aveva costruito nel suo paese di campagna un locale dove si poteva danzare, fare pugilato, imparare il disegno e partecipare ad altre attività culturali. Tacciato di comunismo era stato costretto a lasciare la propria terra per raggiungere gli Stati Uniti. Dieci anni dopo Jimmy vi fa ritorno e sono i giovani a spingerlo a riaprire il locale. Gralton è inizialmente indeciso ma ben presto cede alle richieste. Chi gli era stato ostile in passato torna a contestarlo (MyMovies).
IL COMMENTO
Ken Loach torna nell’Irlanda che aveva messo al centro del suo cinema ne “Il vento che accarezza l’erba” e lo fa in modo apparentemente inusuale. Perché al centro di questa storia ci sono uomini e donne che difendono quello che un tempo avremmo definito un dancing. La musica che accompagna le dure immagini della Depressione americana potrebbe aprire un film di Woody Allen ma il contesto è e resta quello più amato dal regista inglese: la vita di uomini e donne che cercano nella condivisione di idee e di spazi quel senso della socialità che altri vorrebbero irregimentare per poterlo controllare il più possibile. Quello che Jimmy Granton (attivista socialista realmente esistito) edifica per due volte è di fatto un centro sociale ante litteram in cui si possono condividere saperi ma anche la gioia dello stare insieme. Definire ‘peccaminose’ le danze che vi si praticano è, per la chiesa locale e per gli esponenti della destra, solo un pretesto per impedire la circolazione di idee ritenute pericolose. Chi frequenta la Pearse-Connolly Hall è spesso anche un buon cristiano che partecipa alla messa domenicale. È proprio questo che va colpito e debellato da quel potere ecclesiastico che però, a differenza dei reazionari più retrivi, è ancora capace di comprendere l’onestà degli intenti dell’avversario. Il film esce in un tempo in cui a Roma siede un pontefice che ha dichiarato di saper ballare la milonga e di non sostenere ovviamente il comunismo ma anche di aver conosciuto tante brave persone che erano comuniste. Jimmy’s Hall potrebbe piacergli. (MyMovies).
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Jimmy’s Hall – Genere: drammatico – Durata: 1h49 – Regia: Ken Loach – Cast: Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew Scott, Francis Magee – Produzione: Gran Bretagna, Irlanda, Francia – Uscita: 18 dicembre 2014