ANIME NERE
IN BREVE – Qualità: ★★★★ – Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Un film cupo, tragico, coraggioso. Il racconto straordinario di un angolo d’Italia dominato dalla malavita, forte di una regia claustrofobica, di una storia (quasi) appassionante e di un’ottima recitazione calabrese.
LA TRAMA
Leo, figlio irrequieto di Luciano, una notte spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan locale, in quel di Africo nel cuore dell’Aspromonte. Una provocazione come risposta a un’altra provocazione. Un atto intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo immagina come prova di coraggio e affermazione d’identità nei confronti del clan rivale e nei confronti del padre, maggiore di tre fratelli, dedito alla cura degli animali e dei morti, e lontano dalla cultura delle faide (MyMovies). Purtroppo il gesto di Leo non passerà inosservato e sarà causa di una catena di eventi drammatici che sconvolgeranno la vita della sua famiglia e dell’intero sistema malavitoso ad essa collegato.
IL COMMENTO
Francesco Munzi presenta a Venezia il suo terzo cortometraggio. E rivela un tocco personale e interessante, al livello dei più quotati registi italiani contemporanei. Con “Anime nere” ci porta nei più oscuri meccanismi della malavita calabrese, svelando intrecci (più volte denunciati dai media) con l’imprenditoria della ricca Milano, città vivace ma ferita nel profondo. Il merito maggiore, al di là della denuncia, è quello di raccontarci con taglio realista, la folle quotidianità di uno dei clan calabresi, costruito su equilibri precari, scambi di favori, alleanze opportunistiche, rispetto del più forte, all’interno di un’etica condivisa e fuggevole. Le complesse relazioni di parentela si incrociano con le alleanze tra famiglie alleate o nemiche, nell’instancabile tentativo di sopravvivere alla faida. Ora come sempre, vige la legge del rispetto. Che dura, come in un branco di felini, finché il re leone, o il padrino, tiene saldo nelle sue mani lo scettro del potere. E in questa pericolosa umanità, fondata su paura, necessità e convenienza, sopravvivono i rituali della tradizione. Che pongono le donne al servizio, l’autorità pubblica alla berlina e il padrino del momento alla guida dell’uomo di strada. Un mondo forse già raccontato dal cinema del passato, ma che qui trova una grande forza espressiva nel rigore delle immagini, buie e claustrofobiche, nella verità dei personaggi e degli interpreti, che recitano in calabrese, nel contributo potente e discreto della colonna musicale, che accompagna il film in un crescendo emotivo appassionante, fino al disperato finale. Un film che lascia un segno profondo, nonostante uno stile di racconto certamente più all’europea che all’americana che certamente annoierà qualcuno.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Anime nere – Genere: drammatico – Durata: 1h43 – Regia: Francesco Munzi – Cast: Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbara Bobulova, Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo – Produzione: Italia, Francia – Uscita: 18 settembre 2014