THE GRAND BUDAPEST HOTEL
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
TWEET
La storia surreale di Monsieur Gustave in un racconto, per soli appassionati, che straborda dello stile inconfondibile di Wes Anderson.
LA TRAMA
Monsieur Gustave è il concierge ma di fatto il direttore del Grand Budapest Hotel collocato nell’immaginaria Zubrowka. Gode soprattutto della confidenza (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L’uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega al suo giovanissimo neoassunto portiere immigrato Zero gli sarà di grande aiuto (MyMovies).
IL COMMENTO
Sono ben pochi i registi contemporanei capaci di costruire uno stile personale, originale e inconfondibile. Uno di questi è senz’altro Wes Anderson, regista di talento, creatore di questa bizzarra storia che ci porta indietro agli anni ‘20 ‘30 del secolo scorso. I molti riferimenti intellettuali, che soddisfano il palato di intellettualoni e critica saccente, sono perlopiù oscurati dal tono ironico e barocco che diviene protagonista della scena. Lo si vede in ognuno dei personaggi, grondanti di grottesco, impastati di colore e indimenticabili nella loro caratterizzazione che li fa assomigliare ai figuri di Cluedo. Oltre a Ralph Fiennes, virtuoso concierce e protagonista assoluto insieme al giovane lobby boy multietnico Tony Revolori, Anderson mette in fila un elenco impressionante di attori stranoti, in coda per prendere parte ad una produzione targata dal folle regista texano: F. Murray Abraham, Adrein Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Tilda Swinton, Owen Wilson. Che siano protagonisti, antagonisti, comprimari, ognuno di essi è memorabile, vestito di strano e raccontato, come un cartone, attraverso instancabili movimenti di macchina che seguono linee orizzontali, verticali, rapidi zoom e sinistre prospettive. In ogni inquadratura c’è l’ingombrante personalità di Anderson che confeziona un film molto estetico, in cui si apprezzano le forme, perdendo un po’ di vista i contenuti. Come non rimanere colpiti dal magnifico (…) dipinto “Ragazzo con mela”, dalla rocambolesca fuga dal carcere, pilotata dal pelato tatuato Harvey Keitel, dalla rude cattiveria del cattivissimo Willem Dafoe, dal passaparola globale tra i concienge di tutto il mondo o dalla incontenibile sensualità attempata di Madame D? L’originalità inizia dai titoli di testa e termina, implacabile, in quelli di coda. Un film certamente molto sfizioso ma, saturo di sorrisi intellettuali più che risate di pancia, non sembra adatto a tutti, potendo a tratti risultare lento e verboso.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Grand Hotel Budapest – Genere: commedia – Durata: 1h40 – Regia: Wes Anderson (Moonrise Kingdom, I Tenebahum) – Cast: Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Toni Revolori, Adrein Brody, willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Tilda Swinton, Owen Wilson – Produzione: USA – Uscita: 10 aprile 2014