GREEN BOOK
IN BREVE : Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: per molti (cinefili, cineamatori, cinecuriosi, cinepopcorn) – Affinità: femminile/maschile
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Un road movie originale, divertente e poetico. Un buon film militante e buonista nell’America razzista e omofobica degli anni ’60. Ritmo e contenuti penalizzati dal taglio rassicurante e favolistico.
LA TRAMA
New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L’occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud, dall’Iowa al Mississipi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un’epoca in cui la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che Tony, italoamericano cresciuto con l’idea che i neri siano animali, abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo (MyMovies).
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Green book – Genere: commedia – Durata: 2h10 – Regia: Peter Farrelly – Cast: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco, P.J. Byrne – Produzione: USA – Uscita: 31 gennaio 2019