FATHER AND SON
IN BREVE – Qualità: ★★★- Ritmo: OO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Uscito a breve distanza dal migliore “Il figlio dell’altra”, sembra esserne la brutta copia.
LA TRAMA
Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall’ospedale di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in realtà il figlio biologico di un’altra coppia, che sta crescendo il loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il bambino che ha cresciuto e amato per sei anni? (MyMovies)
IL COMMENTO
Il tema dello scambio di figli, e di destini, è stimolante ma non nuovo nel cinema contemporaneo. Anzi, proprio in questa stagione sono usciti due film con la medesima tematica (“Il figlio dell’altra” e “I figli della mezzanotte”). In questo caso lo scambio di figli avviene nella formale e rigorosa società giapponese. È questo l’aspetto più interessante del film che è in grado di raccontare i valori della borghesia giapponese, ancorata alla tradizione, alla famiglia, al dovere e al dover essere, e della classe più modesta, meno viziata dall’idea di successo quale misura della propria onorabilità. In questo incrocio forzato di storie familiari e visioni del mondo, si mette a confronto la volontà di un padre rigoroso, freddo e misurato, dedito al lavoro e pronto quasi a rinegare proprio figlio che non corrisponde al proprio modello di intelligenza, con un padre più povero, semplice e modesto ma pronto a dedicare amore e attenzioni ai propri figli. C’è qualcosa di simile al modello educativo del nostro recente passato, vivo ancora oggi ma per molti fortunatamente superato. Quando, a sei anni di distanza, le due famiglie scoprono lo scambio di neonati, sono pronte a sconvolgere la propria vita e quella della propria famiglia, per rispettare la natura e violentare la psiche. Un orrore, con gli occhi dello spettatore, che stenta a credere alla follia dell’abbandono. Come se sei anni di vita non bastassero a creare un legame necessario e indissolubile tra padri e figli. Come se fosse più importante preservare il legame di sangue e non l’amore profondo delle relazioni di una qualunque famiglia, costruito sull’eccezionale valore della quotidianità. Quando capiamo che lo scambio assurdo avverrà, ci pare difficile pensare al finale che non può che proporre una morale debole, scontata o superficiale. E così infatti sarà.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Soshite Chichi Ni Naru – Genere: drammatico – Durata: 2h00 – Regia: Hirokazu Koreeda – Cast: Masaharu Fukuyama, Yoko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki – Produzione: Giappone – Uscita: 3 aprile 2014
