NOAH
IN BREVE – Qualità: ★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: cinecuriosi*, cinepocorn*
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Fantascienza al passato per un Noé timorato di Dio e supereroe che non convince per nulla.
LA TRAMA
Noah è la storia romanzata di Noè, l’uomo scelto da Dio per salvare l’uomo e gli animali dal diluvio voluto dal creatore, per punire un’umanità corrotta e peccatrice. Dopo aver sognato la fine del mondo, Noè mette mano alla costruzione dell’arca, nella quale ospiterà, oltre alla sua famiglia, una coppia per ogni specie animale. Aiutato dai giganti (antica stirpe che popola la Terra, originariamente scesa dal cielo per pietà verso gli uomini), Noè dovrà combattere contro gli stessi suoi simili, avidi e violenti, discendenti del perfido Caino.
IL COMMENTO
Russel “Maximus” Crowe veste i panni di Noé. E lo fa a suo modo, incarnando al contempo l’eroe biblico e il supereroe contro tutto e contro tutti. In questo film vitaminizzato, affascinante per le sue imponenti ricostruzioni ambientali, per il moto e la potenza delle onde, per la fuga degli animali, si ritrovano troppi stereotipi contemporanei, quasi si volessero raccontare le dinamiche di una famiglia così come la conosciamo, senza considerarne la dimensione storica. Vediamo così Noé, severo padre padrone animato dalla verità; sua moglie, donna fedele e sensibile pronta ad accettare il destino scritto contro la sua volontà; e i suoi tre figli, tra cui spicca Cam, alle prese con le ribellioni adolescenziali e i primi amori. C’è persino nonno Matusalemme nella famigliola imperfetta che, invece che vivere in una villetta americana, popola prima la terra e poi il mare, nella nuova casa, a forma di arca. Dove seguirà il proprio destino, non senza aspri litigi, fuggendo dal mondo malato e offeso dai peccati dell’uomo, crudele, violento e imperialista. Una ricostruzione finta, che sembra dar vita ad un film di fantascienza nel passato, con tanto di mostri vigilantes di pietra a difesa dell’arca. Un film tutto sommato poco interessante, che alterna scene d’azione a ripetuti flashback (che narrano di Adamo, Eva, del servente e della creazione), il tutto collegato con lunghi scambi di parole sussurrate, che appesantiscono la visione. Latita, tra le altre cose, la spiritualità di questo kolossal religioso sulle origini dell’uomo. Anche se Noè dialoga costantemente con Dio, e si sente un umile e obbediente strumento al suo servizio, si fatica a percepire la profondità del suo legame fideistico con la divinità, oscurato da un superficiale ed estetico superomismo che lo rende protagonista, fiero e assoluto, della scena. L’originalità della regia di Aronofsky, vista ne Il cigno nero, The Wrestler e Requiem for a dream, si perde in quest’opera deludente pensata solamente per il botteghino.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Noah – Genere: drammatico – Durata: 2h18 – Regia: Darren Aronofsky (Il cigno nero, The Wrestler, Requiem for a dream) – Cast: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Antony Hopkins, Logan Lerman, Douglas Booth, Julianne Moore – Produzione: USA – Uscita: 10 aprile 2014
