OCULUS
IN BREVE – Qualità: ★★★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cineamatori*, cinecuriosi*, cinepocorn*
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Uno specchio assassino e malefico per momenti di terrore, un po’ superiori alla media dei film di genere.
LA TRAMA
Siamo nel 2013. Tim, undici anni dopo essere stato internato in un manicomio per l’uccisione del padre, viene liberato per avvenuta guarigione. Dopo anni di intensa psicoterapia, sembra finalmente essersi affrancato dai propri incubi ed essere pronto per ricominciare una nuova vita, dimenticando i traumi del suo passato. La gioia per la ritrovata libertà deve però fare subito i conti con i progetti di vendetta della sorella Kaylie che conosce la verità sull’omicidio del padre e che, riconoscendo l’innocenza di Tim, vuole rendergli giustizia andando alla caccia del colpevole: un’entità demoniaca nascosta dentro ad uno specchio antico. Kaylie convincerà Tim ad aiutarla nell’organizzare un piano di vendetta, che li porterà a rinchiudersi volontariamente in casa, registrando le mosse dell’oscura presenza, per incastrarla e porre fine alla sua sanguinosa maledizione.
IL COMMENTO
Oculus rientra perfettamente nella categoria degli horror e, come tale, quasi naturalmente collocato nei B movie, con limitate ambizioni autoriali. Detto questo, possiamo serenamente lodare un film che, pur non rappresentando un riferimento del genere, è in grado di offrire momenti di buona tensione, dentro alle pareti domestiche, e di rivelare le spiccate doti registiche del quasi esordiente Mike Flanagan. Interessante soprattutto la struttura narrativa del film che Flanagan sviluppa su più piani, mostrando la storia quando i protagonisti erano bambini e quando, undici anni dopo, tornano ad affrontare la presenza demoniaca. Veniamo così a conoscenza della sanguinosa storia passata vivendola nel presente e scoprendo, scena dopo scena, le origini del male. Questo dualismo, che genera mistero e inquietudine, si ripresenta in molte scene nelle quali confondiamo gli incubi con la realtà anche se, bisogna dirlo, pure la realtà appare poco credibile, come d’altra parte succede inevitabilmente nella maggior parte dei film horror, e in modo particolare in quelli che incrociano tematiche paranormali. Esiste infine un altro dualismo che, nella prima parte, stimola una sorta di ambiguità sui delitti avvenuti nel passato: è il dualismo legato alla pazzia di Tim, protagonista belloccio ritenuto responsabile dell’uccisione del padre, che si misura con uno specchio, che vuole forse rimandare al tema dell’identità. Turba psicologica o possedimento demoniaco? La domanda resiste qualche minuto per poi consegnarci nelle mani un film horror in cui spicca il ribaltamento del ruolo della vittima che, diversamente da molti classici, invece che subire affronta il demonio per trovare vendetta. Una sfida impossibile, quella di battere un’entità soprannaturale. La vincerà?
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Oculus – Genere: horror – Durata: 1h45 – Regia: Mike Flanagan – Cast: Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites, James Lafferty – Produzione: USA – Uscita: 10 aprile 2014
