SNOWPIERCER
IN BREVE – Qualità: ★★★★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Fantascienza sociale e politica promossa a pieni voti.
LA TRAMA
In un futuro non lontano, la Terra conosce una nuova Era Glaciale. Gli ultimi sopravvissuti del genere umano vivono confinati in un treno rompighiaccio in grado di correre perpetuamente attraverso il globo. L’inventore di questa macchina perfetta, il misterioso Wilford, ha anche determinato un sistema sociale su cui si regge l’equilibrio della comunità che abita i vagoni del treno. In coda stanno i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei privilegi i passeggeri di prima classe. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda del treno è oramai imminente e il suo leader, Curtis, attende solo il momento giusto per tentare l’ardimentosa presa della testa del convoglio (MyMovies).
IL COMMENTO
Snowpiercer è un piccolo gioiello da scoprire. Liquidato al cinema come un film di azione e fantascienza, sembra poter divenire un vero e proprio cult movie, capace di conciliare i gusti del pubblico e della critica. In uno scenario apocalittico come ce ne sono tanti, si innesta una storia surreale e a tratti grottesca che parla di violenza, classi sociali, dittatura, equilibri politici e ambizione. Un viaggio rivoluzionario tra i gironi/vagoni infernali di un treno che procede sui binari di un circuito chiuso, da un capo all’altro del mondo, e che ospita la civiltà del futuro, divisa tra prima e ultima classe, tra ricchi e poveri, tra padroni e dominati. Abituati ai toni fantascientifici del filone, ci si mette un po’ ad abituarsi al registro caricaturale del film, che scena dopo scena rivela una grande quantità di invenzioni visive che, alla fine, acquistano nuovi e più profondi significati. I vagoni sono mondi nei quali vivono uomini, differenti per natura e cultura e destinati ad un preciso ruolo collettivo a loro affidato dal caso. Chi vive all’inizio del treno, e occupa la scala più umile del popolo di sopravvissuti è destinato a subire passivamente l’infamia, fino a quando non emergerà un uomo speciale, una sorta di messia, capace di sognare un nuovo ordine “ferroviario”. Il suo viaggio lo porterà a scoprire i meccanismi che permettono al treno di sopravvivere, nell’equilibrio e nella necessaria ingiustizia sociale. In questo affresco collettivo affiorano le domande politiche che hanno costellato la storia dell’umanità e che ancora animano le differenti visioni del mondo: le differenze sociali sono necessarie e costituiscono il male minore in quanto funzionali all’ordine collettivo? Possono gli uomini vivere senza un capo, evitando di far degenerare l’uguaglianza o la democrazia in barbarie sociale? I sistemi politici e sociali faticano a mutare per la paura dell’ignoto (foraggiata da chi comanda) o per l’assenza di eroi? Domande di grande spessore filosofico-politico che, non temete, non sono oggetto del film ma costituiscono semplicemente un sottotesto stimolante, ancora di più per noi italiani, nelle mani oggi di sedicenti capopopolo e campioni della rivoluzione. Le risposte, quelle vere, prima o poi arriveranno.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Seolguk-yeolcha – Genere: fantascienza – Durata: 2h06 – Regia: Bong Joon-ho – Cast: Chris Evans, Kang-ho Song, Ed Harris, John Hurt, Tilda Swinton – Produzione: USA, Francia – Uscita: 27 febbraio 2014
