IL PALAZZO DEL VICERE’
IN BREVE : Qualità: ★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: per pochi (cineamatori, cinecuriosi) – Affinità: maschile
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L’incredibile storia di 14 milioni di indiani, costretti a cambiare casa e patria nella partizione politica e geografica tra India e Pakistan. Una storia di scontri, senza scontri e senza appeal. Un film patinato, con briciole di emozione, giocato sulle discussioni di “corte”, i dubbi della gente e la romantica relazione di una coppia divisa dalla religione. Decisamente trascurabile.
LA TRAMA
A seguito della decisione britannica di rinunciare al possesso dell’India, che notoriamente nel 1947 ottiene l’indipendenza, l’ultimo incarico politico nella futura ex colonia da parte di Sua Maestà è affidato a Lord Mountenbatten nella veste di viceré: si tratta di gestire la delicata transizione del Paese verso la propria autonomia. L’aspetto più complesso è rappresentato dal conflitto apparentemente insolubile fra induisti, musulmani e sikh, che si rifiutano di convivere pacificamente in una stessa nazione nonostante gli insegnamenti di Ghandi. L’opzione deliberata fra le parti sfocia nella cosiddetta “Partition” fra India e Pakistan: una separazione dolorosa e fatale per milioni di famiglie indiane incluse le 500 persone a servizio nell’immensa dimora del vicerè (MyMovies).
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Viceroy’s house – Genere: drammatico – Durata: 1h46 – Regia: Gurinder Chadha – Cast: Hugh Bonneville, Gillian Anderson, Manish Dayal, Huma Qureshi, Lily Travers – Produzione: Gran Bretagna – Uscita: 12 ottobre 2017