300. L’ALBA DI UN IMPERO
IN BREVE – Qualità: ★★ – Ritmo: OOOO – Pubblico: cinecuriosi*, cinepopcorn*
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Tutta la magia delle immagini spettacolari, in un capolavoro per adolescenti, fumettisti e non udenti.
LA TRAMA
Dopo la valorosa resistenza dello spartano Leonida, pronto a sacrificare i suoi 300 uomini per arrestare l’avanzata dei Persiani, è la volta di Temistocle, generale ateniese con il sogno di riunire tutte le città stato greche contro il loro comune nemico. Di fronte a sé ha il potere di un esercito sterminato di persiani, agguerrito e armato, guidato dalla rancorosa Artemisia, alla ricerca della gloria e di una propria vendetta personale verso il popolo greco. Lo scontro avverrà in mare, lasciando dietro di sé una moltitudine di morti e feriti.
IL COMMENTO
Secondo episodio di una probabile trilogia, “300: l’alba di un impero” è un film da vedere, tappandosi le orecchie. Un’impresa tecnologica e stilistica regala allo spettatore immagini dall’alto tasso spettacolare. Lo scenario di battaglia si sposta nelle acque del mare Egeo e rovescia fiumi ondosi e sanguinolenti sugli occhialini 3D dello spettatore. Il trattamento delle immagini riprende la cromia particolare che aveva già accompagnato il primo episodio, per avvicinarsi alle splendide graphic novel di Frank Miller, qui anche in veste di produttore esecutivo. Un mondo ricco di suggestioni e fantasia che, in video, cerca di valorizzare i gesti eroici dei protagonisti attraverso un copioso uso del ralenty, supportato da un sound effect realistico e coinvolgente. Dalla rassicurante poltroncina cinematografica si è catapultati nel mezzo della battaglia, tra lame, frecce, amputazioni e spruzzi di sangue che restituiscono la crudezza della battaglia, giocata su forza e strategia. Il modello regge, durante le prime battaglie, e si logora rapidamente nel corso del film, per divenire un rituale ripetitivo fine a se stesso. Nonostante l’evidente valore visivo dell’opera (che si apprezza anche nella cura estrema e fantasiosa di armi, palazzi e imbarcazioni che differenziano le due armate in conflitto), salta immediatamente all’occhio la modestia di tutto il resto, ogni qual volta il regista si allontana dalla battaglia per presentare dialoghi, confronti o spessore (peraltro sottilissimo) dei personaggi. Riconfermato l’ambiguo Serse (glabro, sculettante e dalla voce infernale), che per fortuna si vede poco, la scena è dominata dal valoroso Temistocle, il più normale dei tanti, e da Artemisia, rancorosa donna incazzosa che si esibisce, nella scena più improbabile del film, in un imbarazzante gioco di seduzione e dominio sessuale in stile dominatrix, in stanza privata con l’avversario greco. Per creare tensione ed empatia, senza riuscirci, Murro (o i suoi sceneggiatori) ricorrono al tratteggio familiare, con padre e figlio impegnati sullo stesso fronte, pronti a sacrificare la propria vita per l’altare della patria. Il “poco più che bambino” (di ventitre anni) sfiderà così la morte, imparando la vita e preparando la sua spada per il non necessario sequel. Troppa forma, poca emozione, zero sostanza.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: 300: Rise of an Empire – Genere: azione – Durata: 1h42 – Regia: Noam Murro – Cast: Sullivan Stapleton, Eva Green, Lena Headey, Andrei Claude, Mark Killeen – Produzione: USA – Uscita: 6 marzo 2014