12 ANNI SCHIAVO
IN BREVE – Qualità – ★★★★ – Ritmo – OOO – Pubblico – cinefili*, cineamatori*, cinecuriosi*
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Steve McQueen ci propone un’altra prigione, quella della schiavitù, facendoci sentire il dolore delle frustate.
LA TRAMA
Stati Uniti, 1841. Solomon Northup vive nello Stato di New York come uomo libero, nonostante il colore della sua pelle che, in molti altri stati americani legittima la schiavitù. Musicista di talento, sposato e con due figli, conduce una vita tranquilla, consapevole della sua condizione privilegiata. Un giorno, ingannato da presunti uomini d’affari, viene drogato, imprigionato e venduto come schiavo ad un uomo facoltoso, proprietario terriero in uno stato schiavista del Sud, perdendo la sua identità e libertà. Dovrà vivere 12 anni nella condizione di schiavo, subendo le torture, le meschinità e gli umori dei suoi spietati padroni.
IL COMMENTO
Candidato a 9 Oscar e vincitore del Golden Globe come miglior film drammatico, 12 anni schiavo si merita molta dell’attenzione che gli è stata riservata. Una storia vera, di coraggio, eroismo, dolore. Chiwetel Ejiofor, attore di grande talento ed espressività, ha due occhi lucidi, profondi, feriti, capaci di restituire la sofferenza di una vita senza senso, quella dello schiavo, ridotto ad un animale. Nel film è Solomon, un uomo coraggioso che non rinuncia alla speranza ma che nemmeno ha il coraggio di ribellarsi fino in fondo. Impara invece a sopportare la sua condizione di schiavo, per ben 12 anni. Convivendo con la paura, subendo l’ingiustizia e la violenza, sobbalzando per il rumore di una porta, accettando la fragilità della vita, sempre appesa ad un filo sottile. Steve McQueen continua ad esplorare le assurde profondità umane, raccontando la prigione, come ha già fatto con grande talento prima con Hunger poi con Shame, mostrando il declino fisico e mentale dei protagonisti, vocati all’autodistruzione. Anche in “12 anni schiavo” ci mostra la disperazione scegliendo la via del realismo. Le inquadrature, impietose e violente, mostrano le pene corporali, le ferite, le grida impotenti. McQueen si prende tutto il tempo necessario, non nasconde l’orrore ma lo sbatte in faccia allo spettatore che soffre insieme agli schiavi, colpevoli di nulla, vittime degli umori e dei capricci dei loro padroni. Nelle due ore in sala sentiamo sulla nostra pelle il dolore delle frustate, delle vendette, delle privazioni. Condividiamo l’umiliazione umana e lo scandalo del male che ha accompagnato secoli di storia e che ancora oggi, in forme differenti, accompagna la condizione di molti uomini nel mondo. Un film intenso che fa riflettere, emozionare e inorridire nel vedere gli esseri umani, uguali per natura, diventare schiavi in balia di padroni dal potere divino, quello di concedere la vita o decretare la morte. Un degno favorito alla corsa degli Oscar.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: 12 years a slave – Genere: biografico – Durata: 2h14 – Regia: Steve McQueen – Cast: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti – Produzione: USA – Uscita: 20 febbraio 2014