MONUMENTS MEN
IN BREVE – Qualità – ★★★ – Ritmo – OO – Pubblico – cineamatori*, cinecuriosi*
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Monumentale, ma solo nel titolo.
LA TRAMA
Durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale, Frank Stokes (George Clooney), storico dell’arte statunitense, ottiene dal Presidente Roosvelt l’autorizzazione a mettere in piedi una squadra di soldati non soldati (storici dell’arte, architetti, scultori, mercanti, ecc.) con l’obiettivo di salvaguardare le più importanti opere d’arte di tutti i tempi, messe a rischio dagli eventi bellici. I poco mirati bombardamenti del fronte alleato, da un lato, e dall’altro il perverso piano di Hitler di distruggere, in caso di sconfitta, tutto l’immenso patrimonio artistico trafugato dai paesi nemici, misero realmente in pericolo la memoria storica dei popoli in conflitto. Il gruppo, come ci narra la storia (vera), riuscirà, almeno in parte, nel suo intento, regalando a tutti noi e ai nostri discendenti, un tesoro prezioso dal valore davvero inestimabile.
IL COMMENTO
E l’elefante partorì un topolino. Una storia eroica, di quelle che portano i brividi, che stimolano le grandi domande, che valorizzano gli uomini e i loro ideali, che spingono l’umanità intera alla riconoscenza. Un cast stellare di attori con premi oscar vinti o sfiorati. Una regia solida, di un attore ormai anche regista maturo, capace di realizzare più di un film degno di nota. Un successo annunciato che, si legge, non è entrato in corsa per gli Oscar per ritardi di lavorazione che ne hanno posticipato l’uscita ai primi mesi del 2014. Eppure Monuments Men non trae vantaggio da tutto questo. E’ forse uno dei film più deboli di George Clooney che, fin dal trailer, preannuncia un’impresa eroica tutta da gustare, in mezzo ai tragici eventi del secondo conflitto mondiale. Ci si aspetta guerra, azione, tensione, eroismo. Ma il film è dapprima tutto in attesa, mentre racconta l’eccitante (parola grossa) preparazione alla missione impossibile di sette “non soldati” (accompagnati dall’onnipresente sottofondo musicale tamburellante, tipico dell’esercito americano). E poi, quando iniziano i fatti, quelli veri, sembra perdersi nei dettagli, dimenticando la narrazione e trascurando le emozioni. Quel poco di tensione la si deve cercare in qualche scena, qua e là, che non riesce comunque a lasciare il segno. Poco stimolanti i dialoghi così come gli stessi personaggi monotòni, compagni di cordata uniti dalla nobile missione di salvare l’arte più bella di sempre, complici tra loro in un clima da camerata che contribuisce a rendere la missione una caccia al tesoro da boy scout. Nonostante i morti, le ferite e l’orrore della guerra che sappiamo esistere, ma non in questo film. Nobile rimane il messaggio che spinge a valorizzare l’arte (molta e ben visibile nel film), patrimonio culturale di ogni popolo, strumento di cultura, capace di forgiare l’identità di una nazione e di salvaguardarne la memoria. Troppo poco, viste le premesse monumentali del titolo.
PS: non commettete l’errore, che io stesso ho commesso, di mangiarvi i pop corn durante questo film. La masticata crocchiante può rubare la scena, in mezzo ai silenzi del film.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: The Monuments Men – Genere: drammatico – Durata: 1h58 – Regia: George Clooney – Cast: George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Kate Blanchette – Produzione: USA, Germania – Uscita: 13 febbraio 2014
