LAND OF MINE
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IN BREVE : Qualità: ★★★★(★) – Ritmo: OOO – Pubblico: per molti (cinefili, cineamatori, cinecuriosi) – Affinità: femminile/maschile   TWEET Una volta tanto, i cattivi non sono i nazisti ma i loro vendicatori. Da vedere.   LA TRAMA Danimarca. 1945. Nei giorni che seguirono la resa della Germania alla fine della seconda guerra mondiale, gli alleati deportarono migliaia di ..

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LAND OF MINE

2016_21_Land of mine_Locandina

IN BREVE : Qualità: ★★★★() – Ritmo: OOO – Pubblico: per molti (cinefili, cineamatori, cinecuriosi) – Affinità: femminile/maschile


 

TWEET

Una volta tanto, i cattivi non sono i nazisti ma i loro vendicatori. Da vedere.


 

LA TRAMA

Danimarca. 1945. Nei giorni che seguirono la resa della Germania alla fine della seconda guerra mondiale, gli alleati deportarono migliaia di soldati tedeschi con l’onere di sacrificarsi per riparare al danno inferto al mondo dal regime nazista. Molti di quei soldati non erano addestrati, ragazzi costretti a percorrere in lungo e in largo le coste occidentali danesi per disinnescare più di due milioni di mine; quelle che l’esercito di Hitler aveva posizionato in previsione di un ipotetico sbarco degli alleati. Una storia poco conosciuta, che Martin Zandvliet sceglie di raccontare con la voce di quattordici giovani costretti a muoversi carponi su spiagge assolate, affidando la vita alla capacità di un bastoncino di scendere quanto più possibile nelle profondità della sabbia umida, col sangue freddo di esperti artificieri (MyMovies).


 

IL COMMENTO

Quando ormai si pensava fosse stato scritto e detto tutto sulla seconda guerra mondiale, ecco arrivare nelle sale un nuovo film, datato 1945. Siamo in Danimarca. E il punto di vista, tra buoni e cattivi, è meravigliosamente ribaltato. Senza risparmiare i tedeschi né cercare improbabili revisionismi, il film si limita a mostrare la vendetta danese sui crudeli nazisti. Che fa di loro delle vittime. E dei danesi dei mostruosi carnefici.

Una storia vera, rimasta nell’oblio del silenzio. Una storia che registra l’impiego di duemila tedeschi, in gran parte giovani e inesperti soldati, in operazioni di sminamento in Danimarca. Metà di loro morirono o rimasero mutilati. Un massacro. Una carneficina. Ingiustificabile e vergognosa.

Freschi di un odio di popolo, anche comprensibile, i danesi, e in prima fila il sergente Rasmussen protagonista del film, hanno sospeso l’umanità per un tempo determinato e impalpabile, per macchiarsi di irresponsabile orrore ed efferato sadismo.

È questo il risultato della guerra, di qualunque guerra. Che lascia sempre e inevitabilmente sul campo la mortificazione dell’uomo e della sua umanità. Da una parte come dall’altra.

A rendere ancora più assurda la vendetta di guerra, la presenza di truppe di impauriti adolescenti. Poco più che ragazzi. Molto meno che uomini. Messi su chilometri di sabbia ad esplodere per caso, per paura, per sfortuna. Uno dopo l’altro. Senza colpa alcuna.

Land of mine è questo. Un racconto struggente della morte annunciata di un esercito di innocenti.

Senza retorica, senza accanimento visivo, pur senza risparmiare l’orrore, la regia di Zandvliet restituisce una storia emozionante e molto attenta agli sguardi, alle paure e alle trasformazioni dei protagonisti.

Da un lato il “male” colpevole e disperato, che trova lucidità, scoprendo pietà. Dall’altro il “bene” incredulo e stordito, che trova la forza di resistere, contro ogni ragionevole probabilità.

Stilisticamente perfetto, accompagnato da lande desolate, popolate da umane vergogne e divine speranze, Land of mine va visto e raccontato. Per provare a capire e comprendere, contro ogni istintivo buonsenso, il male della guerra di terrore in corso.


 

SCHEDA ESSENZIALE

Titolo originale: Land of mine – Genere: guerra – Durata: 1h41 – Regia: Martin Zandvliet – Cast: Roland Møller, Mikkel Boe Følsgaard, Laura Bro, Louis Hofmann, Joel Basman – Produzione: Danimarca, Germania – Uscita: 24 marzo 2016

 

 

 

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