STAR WARS. IL RISVEGLIO DELLA FORZA
IN BREVE – Qualità: ★★★(★) – Ritmo: OOOO – Pubblico: per tutti (cinefili, cineamatori, cinecuriosi, cinepopcorn, cinefamiglie) – Affinità: maschile
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Star Wars reloaded.
LA TRAMA
Luke Skywalker è scomparso. La mappa con il luogo in cui si è nascosto suscita l’attenzione di molti: di Primo Ordine, organizzazione paramilitare che si richiama all’Impero Galattico cercando di restaurarne l’autorità, e della Resistenza, gruppo di repubblicani decisi a contrastare l’autoritarismo di Primo Ordine. Quando Kylo Ren, malvagia pantomima di Darth Vader, scopre che la mappa si trova all’interno di un droide, si scatena una caccia all’uomo senza tregua, che coinvolgerà Finn, uno Stormtrooper che ha deciso di non uccidere, e Rey, una ragazza che vive rivendendo cianfrusaglie recuperate da astronavi (MyMovies).
IL COMMENTO
Che impresa recensire Star Wars dopo la prima visione. È qualcosa di innaturale e di inevitabilmente provvisorio, e forse ingannevole, perché l’esperienza si modificherà col tempo, coi ricordi, coi racconti. Star Wars è storia del cinema. Qualunque prequel e sequel si misura con un pilastro del cinema fantastico e con milioni di persone: giovani, adulti, anziani, uomini, donne, puristi, curiosi dell’ultima ora, conservatori, innovatori, mangiapopcorn, filosofi. Un mondo.
Per parlare di Star Wars VII si comincia dall’annuncio del nuovo regista, che ha sconcertato i fan, riempito milioni di pagine web e dato speranza a chi aveva sussultato al passaggio della forza alla Disney. Ce la farà?
La prima sensazione è che Abrams sia riuscito nell’intento. Ha ritrovato lo spirito di Star Wars, allontanandosi dalla deriva tecnologica dei primi tre (peraltro, per alcuni aspetti molto interessanti). Lo spettacolo è maestoso. Le invenzioni succulente. Il nuovo drone BB-8 è già un cult ed era difficile far dimenticare C1P8. Il nuovo eroe Rey è una donna, credibile, grintosa, moderna. Il nuovo cattivo Kylo Ren è diverso, debole, complessato, una consapevole imitazione di Dart Vader. Ma sono pronto a scommettere che il giovane “si farà” e crescerà di intensità e cattiveria, visto che è interpretato da Adam Driver, non una faccia qualunque ma un grande attore, visto tra gli altri film in Hungry Hearts di Saverio Costanzo. Pianeti, scenari, navicelle, personaggi minori sono all’altezza di tutta la saga e c’è più violenza cinematografica, vera, cruda, “d’assalto”. Il ritorno degli “originali” è un omaggio, un emozionante fil rouge, un miracolo reale e non tecnologico, scandito da applausi. Che Leila sia più chiatta e sempre inespressiva, che Luke sia piuttosto incolore, come d’altra parte in tutta la saga, e che Harrison Ford sia l’unica, inimitabile e statica faccia di sempre non è, non è stato e non sarà mai un problema, visto il successo perenne e planetario. Che ci sia qualche buco di sceneggiatura poco importa. Se qualcosa suona strano, la risposta è nella Forza, che tutto vede e provvede.
Abrams ricrea Star Wars, ritrovando persino l’umorismo degli episodi storici.
C’è un unico ma. Ed è quello di aver confezionato un film ineccepibile ma forse troppo troppo simile all’episodio IV. C’è proprio tutto: il deserto, il drone con il messaggio olografico, la super morte nera, il casco nero, le spade, il ponte, il precipizio, il Millenium Falcon… Più che una citazione, più che un omaggio: una specie di rimescolamento di carte. L’entusiasmo per l’evento ha però al momento offuscato ogni mio dubbio e zittito i critici del sempre e comunque. E sapete che vi dico? Me lo vado a rivedere.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Star Wars: The Force Awakens – Genere: fantastico – Durata: 2h15 – Regia: J- J. Abrams (Lost, Star Trek – Cast: Harrison Ford, Carrie fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Adam Driver, Peter Mayhew, John Boyega, Daisy Ridley – Produzione: USA – Uscita: 16 dicembre 2015