IRRATIONAL MAN
IN BREVE : Qualità: ★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: per “un po’” (cinefili, cineamatori, cinecuriosi) – Affinità: maschile/femminile
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Lungo il filone Match Point, la storia di un prof di filosofia affetto da male di vivere.
LA TRAMA
Abe Lucas, professore di filosofia ormai privo di qualsiasi interesse per la vita, si trasferisce nell’Università di una cittadina. Preceduto da una fama di seduttore incontra la collega Rita Richards che cerca di attrarlo a sé per mettersi alle spalle un matrimonio fallito. C’è però anche la migliore studentessa del corso, Jill Pollard, che subisce il suo fascino e progressivamente gli si avvicina. Un giorno i due ascoltano, del tutto casualmente, la disperata lamentela di una madre che si è vista togliere la tutela di un figlio da parte di un giudice totalmente insensibile a qualsiasi esigenza umanitaria. Abe, in quel preciso momento, sente di poter fare qualcosa per quella donna e, con questo, di poter ridare un senso alla propria vita (MyMovies).
IL COMMENTO
Presentandosi come una delle variazioni intorno al tema, nel lungo ripetersi di Woody Allen attorno al filone di Match Point, Irrational Man ripropone dilemmi dostoevskijani che mettono alla prova.
Dopo un inutilmente lungo prologo, nel quale Allen sguazza nella disperazione della vita, si arriva al delitto, che risveglia l’interesse e anima stimolanti domande esistenziali.
Pur non essendo uno dei suoi migliori film, pare interessante la profonda trasformazione di Joaquin Phoenix, per nulla imbarazzato dalla sua preminente pancia che diventa un efficace linguaggio del corpo per una convincente prova attoriale. Phoenix vive inizialmente una profonda depressione che lo porta a odiare la vita, chiuso nel dolore, nella filosofica masturbazione mentale, nell’impossibilità di una relazione d’amore, rifugiandosi nell’alcol e nella romantica accettazione della morte. Senza alcun amore verso se stesso, arriva ad annullarsi nel gioco della roulette russa. Affogato nell’abisso Phoenix trova improvvisamente una ragione di vita in quella che a lui stesso sembra essere una buona azione, un sacrificio per il nobile progresso dell’umanità.
Con un repentino passaggio esistenziale, frutto di una necessità narrativa un po’ troppo dimostrativa, Phoenix si tuffa all’estremo opposto dell’esistenza, arrivando a uccidere l’amore per amore della propria vita.
La luce della motivazione trasforma un uomo da suicida ad assassino. Una vita odiata in una vita da difendere a tutti i costi. Un confuso sopravvivere in un lucido progetto di futuro. La solitudine nella voglia di relazione. Ma il fragile equilibrio ritrovato nel sangue troverà presto la sua necessaria punizione in un finale che sembra portare, grazie ad una sorta di casualità immanente e intelligente, al trionfo della giustizia.
Nel racconto di questa trasformazione, si intersecano i dilemmi morali che giustificano il male a fin di bene. Anche se questo presunto bene sembra essere più un miraggio disperato piuttosto che una verità assoluta.
Nulla di così nuovo per Allen, ma tutto sommato un buon film, appesantito da un lungo elenco di verità filosofiche e di lamenti esistenziali, ma valorizzato dall’intensità dei personaggi, nei visi espressivi di Joaquin Phoenix ed Emma Stone.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Irrational man – Genere: thriller – Durata: 1h36 – Regia: Woody Allen – Cast: Joaquin Phoenix, Emma Stone, Parker Posey, Jamie Blackley, Meredith Hagner – Produzione: USA – Uscita: 16 dicembre 2015
