HUNGRY HEARTS
IN BREVE – Qualità: ★★★★ – Ritmo: OOO – Pubblico: per “molti” (cinefili, cineamatori, cinecuriosi)
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Tra i migliori film in concorso a Venezia (2014), un’opera drammatica dai risvolti thriller, capace di raccontare i protagonisti con incredibile spontaneità e verità. Da vedere.
LA TRAMA
Mina e Jude si incontrano per la prima volta in un’angusta toilette di un ristorante cinese. Da lì nasce una relazione che darà alla luce un bambino e li porterà al matrimonio. Dal colloquio con una veggente a pagamento Mina si convince che il suo sarà un figlio speciale che andrà protetto da ogni impurità. Inizia a coltivare ortaggi sul terrazzo di casa e per mesi non lo fa uscire imponendo regole alimentari che ne impediscono la regolare crescita. Jude decide di opporsi a queste scelte portando di nascosto il figlio da un medico che mette in evidenza la gravità della situazione. Mina però cede solo apparentemente alle richieste del coniuge e il conflitto si fa più acuto (MyMovies).
IL COMMENTO
Tratto dal romanzo “Il bambino indaco”, Hungry Hearts è un film italiano da non perdere. Saverio Costanzo realizza un film speciale, capace di raccontare i sentimenti di una coppia e la loro trasformazione nel tempo. Ne sono straordinari protagonisti Alba Rohrwacher, forse la migliore attrice italiana del momento, e Adam Driver, uno dei più promettenti attori americani, già prenotato per il nuovo film di Star Wars e per l’atteso Silence di Martin Scorsese. La loro relazione, nel film, nasce da una situazione grottesca, che Costanzo racconta con naturale ironia: una storia d’amore e passione che sfocia nel matrimonio. Dalla commedia e appassionante love story la storia vira nel dramma, con grande intensità e fluidità. Al centro l’amore cieco e possessivo di Mina (Alba Rohrwacher) che trasforma il proprio figlio in una crudele vittima della propria follia vegana, portata all’eccesso. Il piccolo va protetto da microbi, case farmaceutiche e cibo addizionato, contro qualunque impurità contemporanea. Ed è così che non cresce, mentre la madre rivendica la sua assoluta competenza e autorità decisionale, e il padre inorridisce di fronte alla donna, trasformata dalla follia e all’esile figlio in pericolo di vita. Non un manifesto contro i vegani, quanto piuttosto una storia universale contro gli eccessi, gli estremismi e i buchi nei cuori, affamati d’amore e certezze. Costanzo si spinge oltre, dopo la commedia e il dramma, riuscendo a trasformare il suo film in un incubo thriller dai risvolti imprevedibili. Tre generi di film, tre prove magistrali, costruite sull’interpretazione, sostenute da una macchina da presa a volte asfissiante e da una bella fotografia tutt’altro che patinata. Una prova pienamente superata per un regista italiano coraggioso che ha saputo raccontare una storia reale e realistica, universale e stimolante, lontana da accenti provinciali e appartamenti “capitali”. Questo è il cinema italiano che vogliamo.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Hungry hearts – Genere: drammatico – Durata: 1h49 – Regia: Saverio Costanzo – Cast: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Al Roffe, Geisha Otero – Produzione: Italia – Uscita: 15 gennaio 2015