KANDINSKY

KANDINSKY

 

IN BREVE – Palazzo Reale, Milano – fino al 27 aprile 2014


Voto: ★★★()


Pubblico: appassionati d’arte, studenti, bambini, grande pubblico.  


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Per alcuni “potevo farlo anch’io”, per altri un gigante delle emozioni su tela. In ogni caso, una mostra ricca di capolavori tra i più noti, supportata da una modesta audioguida. 


LA MOSTRA

Un grande Kandinsky quello esibito alla mostra di Palazzo Reale a Milano: la città infatti dedica al maestro russo un’importante retrospettiva, nella quale non solo si celebra il pittore e teorico dell’arte russa del secolo scorso, ma che si presta a fare luce sulla sua unicità e sulla chiave di lettura delle sue opere, concettualmente complesse ma pregna di un’enorme carica emotiva. Considerato il fondatore della pittura astratta, Kandinsky rappresenta una tappa fondamentale dell’evoluzione pittorica del Novecento: nel 1912 insieme a Franz Marc, Paul Klee ed altri, fonda il gruppo Il cavaliere azzurro, che si prefiggeva lo scopo di promuovere l’arte moderna inserendola in un rapporto basato sulla musica, in cui le associazioni spirituali e simboliche del colore dovevano riuscire ad arrivare, come una musica, all’anima dell’osservatore. La visita guidata condurrà attraverso le oltre cento opere in mostra in una sinfonia di punti, linee, superfici e colori, in cui ogni elemento ha, secondo Kandinsky, una precisa funzione comunicativa e simbolico-musicale, tanto che molte delle sue realizzazioni prendono nomi da espressioni musicali: le Impressioni, dove resta un’impressione del mondo esteriore, le Improvvisazioni, che sono le opere che nascono spontaneamente e inconsciamente dall’intimo dell’artista e le Composizioni, costruzioni coscienti ed analitiche dello studio artistico. Bollate come arte degenerata da Adolf Hitler nel 1937, le opere di Kandinsky non mancano ancora oggi di trasmettere una sensazione di equilibrio dell’anima, di pace interiore che viene riflessa in composizioni e colori accuratamente studiati, in cui ogni tonalità ed ogni forma corrispondono a suoni precisi e ai diversi timbri degli strumenti musicali. L’arte di Kandinsky, così apparentemente semplice e leggera, è in realtà un intricatissimo gioco di partiture, suonate da un’orchestra invisibile che accompagna l’osservatore, facendolo danzare fra un’opera e l’altra (www.milanoguida.com).

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