IL REGNO_EMMANUEL CARRERE
IN BREVE – Qualità ★★★★ – Ritmo OOOO – Pubblico: per lettori curiosi e onnivori. Per chi ama essere informato sui più recenti casi letterari. Per lettori à la page, ça va sans dire.
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Il Vangelo secondo Carrère. Personaggi principali: San Paolo e San Luca. E certamente Emmanuel, il meno santo fra i tre.
LA TRAMA
Deluso dall’aver abbandonato la sceneggiatura di Les Revenantes l’autore annuncia agli amici di avere iniziato un nuovo libro sulla storia del cristianesimo, forse anche per darsi un tono, per vendicare l’orgoglio ferito. Insomma: sempre di risorti si tratta. Gli serve però un credente per capire come sia possibile la fede. Dopo qualche tentativo non convincente di intervistare veri fedeli, si “ricorda” di conoscere un perfetto esemplare di cristiano. Se stesso. Ci narra quindi dei suoi tre anni di adesione totale, a tratti ossessiva e fanatica, ai dettami del cristianesimo. Anni che coincidono con una sua profonda crisi esistenziale. Anni in cui ha giornalmente commentato il Vangelo di Giovanni, accumulando diversi quaderni di appunti. Quei quaderni sono finiti nascosti e dimenticati in uno scatolone, rimossi quasi dall’inconscio, spariti insieme alla fede. Così parte una nuova avventura, ora non più di fede, ma di curiosità. Chi erano i primi cristiani? Come si poteva credere in una cosa così bizzarra come una resurrezione? Chi scrive i vangeli? E l’autore degli Atti degli Apostoli da cosa era mosso? Paolo e Luca diventano i protagonisti della storia narrata: il primo un ex collaborazionista dei romani nella persecuzione contro i cristiani; il secondo un medico greco, colto e curioso, un romanziere. Nessuno dei due ha mai incontrato Gesù. La loro storia, ciò che faranno, contribuirà a cambiare il mondo occidentale per sempre. Il racconto dei primi passi di una piccola setta ebraica destinata a un grande successo.
IL COMMENTO
Il Regno è la storia dell’origine di una religione, ma è anche quella della sua narrazione, del suo grande racconto. Ed è l’indagine che uno scrittore compie per scoprire i meccanismi narrativi di uno dei più grandi besteller di tutti i tempi, la natura del suo autore, Luca, e di uno dei protagonisti di quella narrazione, Paolo.
In mezzo a questa grande storia si muove, come in quasi tutti i suoi libri, il “personaggio” Carrère.
Emmanule Carrère ha inventato già da qualche tempo un nuovo stile; a lui non basta più dire, come Flaubert “Madame Bovary sono io!” dichiarando la propria adesione ai suoi romanzi, bensì sceglie di esserci davvero, di non nascondere l’inevitabile filtro che ogni autore è, esponendosi apertamente, “narrandosi”. Facendosi personaggio oltre che autore. C’è chi pensa ci voglia una grandissima dose di narcisismo per compiere una simile operazione. Può essere, ma non è tutto: penso sia una scelta cosciente e perfettamente coerente con una modernità in cui nessun “Io” può accettare di scomparire. Più che egocentrismo è un’assunzione di responsabilità: la conclusione morale ed eticamente corretta di un mondo che, dopo aver esaltato l’individuo e la relatività di ogni verità, richiama quello stesso individuo ai propri doveri. L’onestà e la trasparenza.
Comunque: Carrère è competente e padrone della materia – scopriamo di sfuggita che è anche autore della traduzione ufficiale del Vangelo di Marco in francese -, e come tutti gli ossessivi non trascura nulla; allo stesso tempo scrive benissimo. La sua scrittura è brillante, piana, mai ruvida: leggiamo la storia della sua fanatica conversione trascinati dallo stupore e dalla curiosità per la sua maniacalità. Scopriamo Paolo – molto prima che diventasse santo – come un personaggio esagerato, sanguigno ma con una visione strategica e rivoluzionaria dell’evangelizzazione. Conosciamo Luca, medico ellenizzato e colto, curioso e appassionato ascoltatore di “storie”, instancabile indagatore delle testimonianze che riesce a raccogliere: narratore.
Carrère è uno scrittore ritrattista che si avvale di tutto il proprio armamentario specifico: legge i testi sacri come un romanziere, gli snodi narrativi, i sottintesi, i caratteri dei personaggi, la personalità degli autori, portando alle estreme conseguenze il suo fiuto di scrittore («sono un scrittore che cerca di capire come ha proceduto un altro scrittore»), alla ricerca di quelli che lui chiama «accenti di verità», luoghi dove si percepisce la testimonianza, il fatto flagrante.
Carrère ama piacere e ama sedurre il suo lettore. Fidatevi di lui: vi prenderà per mano e non vi maltratterà!
Un libro che sarebbe potuto diventare ostico e si rivela piacevolissimo, divertente, pieno di ritmo, addirittura di suspense: a un certo punto lo leggiamo come se non sapessimo come va a finire la storia…
Consigliabilissimo.
SCHEDA ESSENZIALE
Titolo originale: Le Royaume – Autore: Emmanuel Carrère – Editore: Adelphi – Genere: romanzo (storico) – Uscita: marzo 2015 – Numero pagine: 428