ANOUAR BRAHEM_SOUVENANCE
IN BREVE – Qualità: ★★★★★ – Ritmo: O – Pubblico: per “pochissimi” (purtroppo)
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La drammatica storia delle (tradite) Primavere arabe è racchiusa nell’ultimo affascinante e possente lavoro di Anouar Brahem.
IL COMMENTO
Non si può rimanere indifferenti all’ascolto dell’ultimo progetto musicale del suonatore di liuto arabo (oud, “legno”) Anouar Brahem: è un’esperienza commuovente, malinconica, nella quale rivivono i drammatici eventi delle rivoluzioni scoppiate nel Nord Africa durante l’inverno fra il 2010 e il 2011. È un disco di portata storica, segna un’epoca. Lungi ovviamente l’autore dichiarare che il disco sia direttamente connesso a quelle vicende, ma è l’inevitabile figlio di quei giorni e dei forti contrasti che l’autore visse nella sua Tunisi, dove tutto ebbe inizio… Giorni di rabbia, di speranza e delusione, di morte e orrore. Il ricordo (e qui il titolo, “Souvenance”) di Anouar Brahem passa attraverso i contrastanti sentimenti di un protagonista di quei giorni: la melodia passa ipnotica da lacerazioni improvvise ad attimi di gioia, da ritmi sognanti a vere e proprie esplosioni cupe e smarrite. Lo stile di Brahem è iscrivibile nel grande magma dell’etno-jazz, nel quale classiche improvvisazioni si mescolano a sonorità etniche: quando il liuto prende il sopravvento si ha un ricordo molto vivo delle atmosfere dei film di González Iñárritu (“Babel” su tutti), dove la musica avvolge la desolazione, l’asprezza e l’infinito dei paesaggi ed è assoluta protagonista di quanto accade. Ed ecco che ci tornano alla mente vivide le immagini silenziose della protesta estrema del tunisino Mohamed Bouazizi, di Piazza Tahrir, di Bengasi e Amman… la musica si sostituisce alle urla, ai cori, agli spari ma rimane intatto l’effetto e la portata della visione.
Il doppio disco (suonato interamente per la prima volta nel luglio 2014 in occasione dell’apertura del Festival di Cartagine), è tutt’altro che facile, richiede un ascolto attento e partecipato. Insieme al liuto del protagonista, si ode il piano insistente di François Couturier, il clarinetto basso di Klaus Gesing e il basso di Biörn Meyer. E poi, quasi in sottofondo, l’orchestra d’archi della Svizzera italiana diretta da Pietro Mianiti, mai protagonista ma complice compagna di questo viaggio memorabile.
DA NON PERDERE
January, On the Road, Deliverance
SCHEDA ESSENZIALE
Artista: Anouar Brahem – Album: Souvenance – Genere: ethno-jazz, World – Musicisti: Anouar Brahem (liuto arabo) François Couturier (piano) – Etichetta: Ecm – Anno pubblicazione: 2014
TRACK LISTING
CD1
Improbable day
Ashen sky
Deliverance
Souvenance
Tunis at dawn
Youssef’s song
CD 2
January
Like a dream
On the road
Kasserine
Nouvelle vague