MICOL ASSAËL
IN BREVE – Hangar Bicocca, Milano – fino al 4 maggio 2014
Voto: ★★★
Pubblico: appassionati d’arte contemporanea, curiosi, sociologi, naturalisti.
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Cinque stanze che riproducono cinque esperienze: il grande freddo, il suono della natura, gli odori della fabbrica, il grande vento e una quinta apparentemente “spenta”. Una mostra curiosa, potenzialmente stimolante. Visita (gratuita) su prenotazione.
LA MOSTRA
In ILIOKATAKINIOMUMASTILOPSARODIMAKOPIOTITA il suono comincia fin da titolo, una sorta di “scioglilingua musicale” che accorpa diversi termini greci, associati intenzionalmente dall’artista senza alcun significato, proprio per escludere qualsiasi chiave di lettura prestabilita. Il suono, infatti, è l’elemento unificatore che tiene insieme le cinque opere realizzate da Micol Assaël nello Shed di HangarBicocca. Cinque ambienti, quasi micro elementi abitativi, con i quali i visitatori sono invitati a sintonizzarsi empaticamente per scoprirne i dettagli nascosti: in questo senso la dimensione dell’ascolto fisico e soprattutto mentale è centrale nella ricerca dell’artista. Al centro dello Shed è installata 432Hz (2009-2014), un involucro di legno che racchiude un prezioso mondo iridiscente che rivela la centralità della natura nella ricerca di Micol Assaël. Vorkuta (2003), realizzata sulla scia delle memorie di un viaggio compiuto dall’artista in Siberia, è una cella frigorifera la cui temperatura di -30° contrasta con una sedia regolata da un termostato interno e mantenuta a +37°C. Il suono e il bagliore di piccole scosse elettriche interrompono il rumore di sottofondo del motore della cella, che si presenta come un ufficio disabitato caratterizzato da strumentazioni obsolete. Mindfall (2004-2007) è costituita da un container di recupero con una sedia e dei tavoli, su cui sono disposti 21 motori elettrici che, accesi a intermittenza uno dopo l’altro, creano una sorta di composizione musicale. Senza Titolo (2003), presentata alla 50a Biennale di Venezia all’interno della sezione LA ZONA, è una piccola stanza in ferro attraversata da correnti di aria calda e fredda convogliate nello spazio da potenti ventilatori. Sub (2014), la nuova opera realizzata appositamente per la mostra di HangarBicocca, nasce invece dall’assemblaggio di alcuni espositori in vetro e alluminio progettati dall’artista e utilizzati per mostrare i disegni della serie Inner Disorder (1999-2001). Il pubblico, osservando dall’esterno o entrando all’interno della struttura trasparente, assiste al fenomeno della nascita di cariche elettrostatiche prodotte da un “generatore Kelvin” che costituisce il cuore dell’opera.